È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Aumenta in provincia di Ragusa il consumo di cocaina: lo rivelano i dati dei Sert
17 Giu 2020 11:58
Feste, occasioni, incontri di qualsiasi tipo da quelli sessuali spinti a quelli “innocenti” si trasformano in occasioni per farsi una bella tirata di naso oppure, come è sempre più frequente, per farsi una fumatina di crack (molto più potente e molto più neurotossico della cocaina che già non scherza per danni cerebrali).
Le notizie di continui arresti per spaccio di droga nei parchi, l’ultimo dei quali è avvenuto pochi giorni fa, con una retata nel parco del City di Ragusa, mette in evidenza un fenomeno: la quantità della domanda, che evidentemente è altissima e il fatto che a finire nella rete, sempre più spesso, sono piccoli spacciatori, spesso stranieri del nord africa. Raramente si riesce a colpire la filiera.
Stiamo andando verso una americanizzazione dei comportamenti sociali; il consumo di crack è stato un gravissimo problema dei consumatori statunitensi negli ultimi dieci anni creando danni sociali e per la salute enormi, e ora, come se niente fosse, sta iniziando da noi anche nelle fasce più giovani della popolazione che non hanno le misure giuste per essere critici rispetto a questo consumo. Il crack è ricavato tramite processi chimici dalla cocaina, essa viene poi assunta inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Questa operazione provoca degli scricchiolii che danno origine al suo nome. E’ uno stupefacente molto pericoloso, in quanto dà un’assuefazione psicologica e fisica quasi immediata.
Consumatori e spacciatori solidarizzano passando da un ruolo all’altro indifferentemente in un giro di soldi vorticoso e di perdita del controllo parossistico.
Non si possono controllare gli effetti sia a breve che soprattutto a lungo termine della cocaina. Non abbiamo una terapia farmacologica adeguata per combattere questa guerra.
La cocaina, infatti, non è come l’eroina, che può essere sostituita con una cura farmacologica controllata generalmente a base di metadone.
Se c’è tanta cocaina in giro il problema non è di chi la mette in giro che commette un reato punito fino a 20 anni di carcere e fa i miliardi; il problema è di chi la chiede che compone un numero che è sempre più grande. Fino a quando ci sarà una sola domanda di cocaina ci sarà sempre una offerta. Questo è un problema di tutti e non può essere un problema solo sanitario o solo dei SerT.
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