AUDIZIONE ALL’ARS SULLA CONCESSIONE DI AREE DEL LITORALE RAGUSANO

All’Assemblea Regionale Siciliana in Quarta Commissione (Territorio ed Ambiente) si è tenuta l’audizione in merito a problematiche riguardanti il rilascio di una concessione demaniale di aree della fascia costiera della provincia di Ragusa in favore della ditta “Arenaria”.
Sono intervenuti oltre l’On. Incardona ed i colleghi della provincia di Ragusa, i dirigenti dell’assessorato e, come invitati gli amministratori locali della zona interessata, i vertici dell’impresa richiedente la concessione e i rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste.

In relazione alla vicenda l’On. Incardona aveva già esercitato la propria attività ispettiva, fin dal 25 maggio 2011, attraverso un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, la n° 1989 a cui, su richiesta dell’assessore competente, il dirigente generale del Terriorio e Ambiente, Dipartimento Regionale dell’ambiente Servizio 1° V.A.S.-V.I.A. in data 22 luglio rispondeva al sottoscritto precisando che il servizio da lui diretto aveva risposto alla nota del 28/3/2011 della Capitaneria di Porto di Pozzallo.
In tale nota venivano allegati la richiesta di concessione demaniale marittima della ditta Arenaria s.r.l., la Relazione tecnica generale e la copia della carta nautica “da Licata a Marina di Avola in scala 1: 100.000 con l’individuazione delle aree richiesta in concessione”.

Nella risposta si dicono tre cose in sintesi:
– le zone individuate non ricadono in aree sottoposte a vincolo di protezione ambientale;
– la documentazione prodotta e il livello di definizione “preliminare” delle aree di “potenziale” estrazione, in questa fase non consente l’ attivazione di nessuna procedura ambientale e rinvia l’inizio di tale procedure allorquando venga definito un progetto definito di estrazione ivi inclusa la caratterizzazione ambientale delle aree di prelievo, la qualità, lo spessore, la profondità e la potenzialità dei depositi marini;
– il quadro normativo e regolamentare entro cui fare riferimento nella predisposizione del progetto definitivo sino a spingersi a raccomandare l’osservanza di taluni paragrafi del “Manuale per la movimentazione di sedimenti marini” del Ministero dell’ambiente redatto dall’ICRAM e APAT (2007) che norma l’attività nelle aree di pregio ambientale e biologico dove non sono da effettuarsi attività di drenaggio e/o deposizione. Si precisa inoltre che le aree dovranno essere ben oltre la fascia attiva di trasporto di sedimenti al fine di potere escludere qualsiasi genere di interferenze delle lavorazioni di escavazione dei fondali nei confronti dei processi di idrodinamica e morfodinamica litoranea.

“La risposta scritta mi soddisfa- queste le prime impressioni di Incardona- in quanto mi induce a pensare che allo stato attuale, è proprio il caso di dirlo, la richiesta di concessione è in alto mare. La salvaguardia dell’ecosistema litoraneo è assicurato fin quando tutto avviene nel rispetto delle norme e delle regole e inoltre qualora la caratterizzazione dei fondali ed il progetto definitivo vengano presentati ed emergano condizioni tali per cui il Servizio 1° dell’Assessorato non autorizzerà l’attività, allora vi saranno tutte le condizioni per cui è possibile presentare una legge che istituisca dinanzi parte del litorale ragusano una zona di salvaguardia marina che, tra l’altro, potrà ampliare l’offerta turistico-ambientale della provincia di Ragusa di cui certamente vi è bisogno e di cui sarò promotore nel Parlamento siciliano”.

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