ATTUAZIONE DELLA DIGITALIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE AL COMUNE DI RAGUSA

In merito al comunicato stampa a firma dei consiglieri comunali del Partito Democratico, Mario D’Asta e Mario Chiavola, sulla digitalizzazione della P.A. che secondo i rappresentanti del massimo consesso non è stata attuata al Comune di Ragusa, interviene l’assessore comunale con delega ai sistemi informatici, Stefano Martorana:


Non è mia abitudine, e l’ho detto più volte, rispondere ai comunicati dell’opposizione, poiché la migliore risposta, per chi ha il compito di amministrare, è nei fatti. Per il Pd e, in particolare, per i consiglieri Mario D’Asta e Mario Chiavola faccio sempre volentieri un’eccezione, perché riescono sempre a strapparmi un sorriso, ogni volta che mi soffermo sull’impegno che rivolgono, senza costrutto, a temi complessi, pensando di ottenere chissà quali risultati. I due consiglieri del Pd ci avevano già provato con scarsi risultati su conti, bilancio e finanze. Una pietra miliare, tra le tante, la loro analisi della spesa corrente, che diminuiva da un comunicato all’altro di svariati milioni di euro, senza peraltro riuscire, alla fine, a individuare la cifra esatta. Ora, forse stanchi di usare la calcolatrice, ci provano con l’informatizzazione. Tema interessante ma che, di fronte ai tanti e gravi problemi nazionali e regionali di cui il Pd dovrebbe occuparsi, non è certo il più urgente. E come spiegherò tra poco, quando ci si cimenta in materie sconosciute, si rischia l’effetto boomerang. Non serve molto per capire quanto l’attacco all’Amministrazione sull’adeguamento dei sistemi informativi del Comune sia mal calibrato, pessimamente illustrato, e peggio concluso. Mi soffermo, innanzitutto, sul presunto ritardo rispetto all’entrata a regime del nuovo sistema di digitalizzazione dei documenti nella P.A., prevista inizialmente per il 12 agosto. I consiglieri D’Asta e Chiavola dimostrano di non sapere affatto che la Giunta Municipale, su proposta del Settore I, proprio in esecuzione alle disposizioni del Decreto del 13 novembre 2014, ha già da tempo adottato la delibera in cui sono contenute le norme regolamentari per la gestione del protocollo informatico e della dematerializzazione. Ha persino avviato, a fine 2015, un’idonea formazione del personale competente. La presunta impreparazione di cui si accusa l’Amministrazione Comunale, quindi, si scioglie come neve al sole, perché l’Ente, da tempo, ha già vietato l’uso di fax e posta ordinaria se non nei casi residuali previsti dalla normativa e adempie perfettamente all’obbligo di trasmettere tramite Pec le comunicazioni nell’ambito della P.A. Inoltre, attraverso il protocollo elettronico, rispetta pienamente le norme di conservazione digitale degli atti in formato elettronico. Il dubbio che D’Asta e Chiavola non abbiano grande dimestichezza con la materia è confermato dal fatto che sarebbe bastata una semplice interlocuzione con gli uffici per evitare una pessima figura. Senza considerare il fatto che il Comune ha già praticamente completato il percorso di dematerializzazione delle determinazioni e delle pubblicazioni, con un processo graduale che sarà portato a compimento entro il 30 novembre, ossia nei tempi fissati, proprio in ossequio alla proroga fissata dal Consiglio dei Ministri (peraltro ancora in corso di pubblicazione), con la definitiva eliminazione degli atti determinativi e deliberativi in forma cartacea. Per concludere, inviterei i due consiglieri comunali del Pd a verificare come i governi regionale e nazionale, forse troppo impegnati con promesse mirabolanti, stiano applicando la normativa in questione. I fatti dimostrano, al contrario, come siano stati trascurati del tutto i semplici e concreti processi da loro stessi avviati. Una forma di autoassoluzione collettiva che, in casa democratica, sembra ormai aver assunto contorni patologici”.


 

 

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