Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
ATTIVATO ANCHE A RAGUSA IL PROGETTO DI RICERCA SULLA TINCA
03 Lug 2010 07:44
Ancora una volta l’ittiologia iblea, con la stretta collaborazione della F.I.P.S.A.S. di Ragusa, si pone all’avanguardia in Sicilia nello studio della fauna ittica delle acque interne. E’ stato infatti attivato anche a Ragusa il Progetto di Ricerca sulla specie ittica Tinca (nome scientifico:Tinca tinca; nome siciliano: Tencia) giàeffettuato in altre aree della Sicilia. Il progetto, avviato e condotto dal Dr. Antonino Duchi in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università degli Studi di Torino, vede appunto la preziosa collaborazione ai campionamenti dei guardiapesca volontaridella F.I.P.S.A.S. di Ragusa. Le indagini, effettuate con specifica autorizzazione del settore Ecologia della Provincia Regionale di Ragusa, prevedono la raccolta e l’analisi di campioni ittici delle popolazioni di tinche siciliane, sulla scia di un percorso di indagine e salvaguardia delineato dal Dr. Antonino Duchi e da lui esposto al V Workshop Internazionale sulla Biologia ed allevamento della Tinca tenutosi a Ceresole d’Alba (CN). Lo studio in questione ha il primario obiettivo di caratterizzare le tinche siciliane e di individuare eventuali peculiarità specifiche e distintive sia tra i vari corsi d’acqua siciliani sia rispetto ai popolamenti di altri ambienti acquatici italiani, ed eventualmente stranieri. La tinca infatti, pur non essendo una specie autoctona tipica della Sicilia, è stata introdotta da tempo immemorabile nelle acque interne e rappresenta, oltre ad un interessante elemento della biodiversità dei corsi d’acqua, un pesce tradizionalmente pescato e consumato in Sicilia. Sfortunatamente negli ultimi anni in tutta Italia e quindi anche in Sicilia questa specie si è mostrata in fase di significativa contrazione, tanto da essere inserita nella Lista Rossa della Fauna ittica italiana. I popolamenti ancora presenti rappresentano quindi un bene prezioso e vanno quindi studiati, salvaguardati, recuperati e valorizzati.
© Riproduzione riservata
Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it