Attese infinite al pronto soccorso del Giovanni Paolo II di Ragusa: “Alla fine, ci siamo rivolti a una struttura privata”

Attese infinite al Pronto soccorso del Giovanni Paolo II di Ragusa. Un problema che si ripropone e che mette a dura prova gli utenti, proprio come un nostro lettore che ci segnala, ancora una volta, un grave disagio, tanto da essersi infine rivolto a una struttura privata per risolvere il problema.

Questa, la sua segnalazione che volentieri pubblichiamo:

“Al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II di Ragusa, tra un marasma generale (e con gente priva di mascherina, senza che nessuno venisse ripreso nonostante la normativa lo imponga ancora negli ospedali, nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie), l’attesa prima che qualcuno si occupi dei tuoi malanni può durare ore e ore.

Come nel caso di mercoledì dalle 8,30 alle 18,00. Dopodichè mia moglie, esausta, visto che l’attesa si sarebbe prolungata chissà per quanto tempo ancora, a giudicare dalla situazione, è andata via nonostante i dolori che l’affliggevano, senza essere visitata e affidandosi alla divina provvidenza, oggi ci rivolgiamo ad una struttura privata, cosa non da tutti, sperando, che è quasi una certezza, che le cose vadano meglio, il perché è facilmente intuibile.

Dopo questa mia segnalazione mi aspetterei che gli assessori alla Sanita della Regione Sicilia e del Comune di Ragusa si rechino “sotto mentite spoglie” parafrasando il titolo di un film di Vincenzo Salemme, presso la struttura sopra citata affinché si rendano conto di come (non) funzionino le cose in questo (non) pronto soccorso. Utopia? Chissà!”

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