Asfalto sulle basole di Scicli: e ora Legambiente Kiafura chiede di valutare i lavori effettuati

La polemica è scoppiata nei giorni scorsi: alcuni utenti avevano pubblicato sui social delle foto che ritraevano in particolare alcune vie del centro storico di Scicli “ricoperte” dal bitume utilizzato per il rifacimento delle strade. Immediato è stato l’intervento dell’assessore Simona Pitino che ha spiegato come quei lavori interessino vie che già erano asfaltate e che non toccavano minimamente le basole che fanno delle vie di Scicli un patrimonio artistico incommensurabile.

Tuttavia, le spiegazioni non sono bastate. L’assessore Pitino ha parlato di strumentalizzazioni ad hoc volute da alcuni soggetti politici che sarebbero già in piena campagna elettorale. Sta di fatto che il circolo Legambiente Kiafuta ha inviato una missiva al Comitato Gestione Sito UNESCO Città Tardo Barocche del Val di Noto Ministero Beni Culturali – Ufficio UNESCO Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa e al sindaco, per chiedere di valutare questi lavori effettuati.

In particolare, Legambiente Kiafura chiede di verificare tre zone in cui sono stati effettuati i lavori:

Zona A – via Mazzini – confluenza via Nazionale (per quanto risulta trattasi di buffer zone del sito UNESCO).
Zona B – via Garibaldi, confluenza con la monumentale Cava San Bartolomeo.
Zona C – Via Caneva, lettera C. La via Caneva si pone alle spalle del prestigioso e restaurato Convento del Carmine.
Legambiente spiega: “In tutte le tre zone il nastro di bitume deposto appare dai contorni fortemente irregolari e per via dello spessore minimo sui i bordi, questi sono già soggetti a sfrangiamento. Seppure le riprese fotografiche, scattate 24 – 48 ore dopo i lavori, non sempre colgano il fenomeno, il bitume presenta già abrasioni e reca addirittura il segno lasciato del passaggio di pedoni”.

Sulla via Caneva, onestamente Legambiente dichiara: “Una parte di selciato sembrerebbe sia stata coperta, per quanto di entità modesta e non comparabile con quanto lamentato sui social (a causa di immagini fotografiche pre e post che hanno tratto in inganno alcuni commentatori)”.

Per questi motivi, Legambiente spiega che si tratterebbe “di una scarsa cura e mancato controllo nell’esecuzione dei lavori” e continua: “Soprattutto, si tratta di interventi peggiorativi, mentre in Centro Storico dovrebbero essere previsti solo interventi migliorativi, quali sostituzione di tratti di pavimentazioni di selce calcarea o di “asfaltine” eventualmente ammalorati e giammai ricopertura con bitume”. Per questo, chiede una valutazione agli enti citati sui lavori effettuati.


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