Arte e attivismo, tra natura, immagine e territorio. Il progetto “Ex Machina” con l’arte contemporanea fa discutere e stimola la riflessione. A Scicli fino al 4 ottobre. FOTO

Comizi d’arte in cui, attraverso l’arte, la comunità possa discutere e interrogarsi sui principali temi che interessano la società attuale. Sono stati tra gli appuntamenti più attesi e più seguiti della rassegna d’arte contemporanea Ex Machina che nel suo primo fine settimana ha coinvolto la città di Scicli, in provincia di Ragusa. Numerosissime le presenze che fin dall’inaugurazione di venerdì scorso hanno seguito gli appuntamenti in calendario e gli allestimenti che saranno fruibili fino al prossimo 4 ottobre all’ex Convento del Carmine e a Palazzo Bonelli Patanè. Ex Machina è un progetto nato da Site Specific e galleria aA29 Project Room, con la direzione artistica di Rosa Cascone e Lara Gaeta, che ha voluto restituire all’arte il suo ruolo di osservatrice e analista della realtà, persino precorritrice di nuovi fenomeni sociali. Per farlo ha scelto gli allestimenti di artisti impegnati, dieci quelli in esposizione: Valentino Bianchi, Francesco De Grandi, Alex Majoli, Lola Montes Schnabel, Parasite 2.0, Isabella Pers, Tiziana Pers, Matilde Sambo, Giuseppe Stampone e Sasha Vinci. Ma ha scelto soprattutto il dibattito, il confronto, il coinvolgimento. A partire dalle performance d’arte in cui gli artisti e la gente comune sono diventati parte attiva. Molto suggestiva, venerdì sera, la performance The campfire belongs to everyone di Parasite 2.0 attorno a un piccolo falò allestito nel Chiostro dell’ex Convento del Carmine mentre sabato l’artista Isabella Pers ha proposto un momento molto emozionante e di profonda riflessione che ha riguardato il mondo marino dal titolo Da l’acqua o da lo specchio.

E poi i comizi d’arte insieme a esperti e non del settore, perché la meditazione, la ponderazione interessa tutti e a tutti si rivolge.

“Anche se un solo visitatore uscirà da questa mostra facendosi una domanda da cui ne scaturirà un’altra e così via, fino a coinvolgere altri accanto a lui in una valutazione sempre più ampia, allora il nostro obiettivo sarà raggiunto”, commenta Gerardo Giurin, fondatore della galleria aA29 Project Room. Proprio di persone e di una nuova visione di museo si è parlato al comizio di sabato in compagnia di Laura Barreca (direttrice Museo Civico di Castelbuono e direttrice del Museo delle Arti di Carrara | mudaC). Non più e solo museo riempito da cose, ma soprattutto da persone: è la nuova idea di museo contenuta nel Manifesto dei musei dei piccoli borghi e dei territori, di cui è promotrice la stessa Barreca e scritto da un gruppo di professionisti dell’arte, che è stato discusso durante il talk. “Bisogna riformare il museo in forma educativa, pedagogica della società – afferma Laura Barreca – a partire dai musei dei piccoli borghi che possono essere incubatori e quindi luoghi dove sperimentare nuovi modelli creativi da cui realtà più ampie possano trarre ispirazione”.

In apertura del comizio di sabato il contributo audio di Diego Mantoan, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia e curatore indipendente, altro osservatore protagonista di Ex Machina. Come un mantra il concetto di satis plus ha fatto da base alla sua analisi, un invito a ripartire da una riflessione interiore: la dimensione più intima va riascoltata e da essa va riscoperto, recuperato il rapporto con i flussi energetici primitivi, con la terra, con il mondo animale.

Immagine, natura e architettura: se n’è invece discusso al comizio di ieri insieme a Maurizio Bortolotti (critico d’arte, curatore indipendente e docente alla NABA di Milano) e a Rossella Farinotti (direttrice esecutiva dell’Archivio Gio’ Pomodoro). Qual è il ruolo dell’immagine oggi e che rapporto essa può avere nel dibattito attuale sono gli interrogativi approfonditi da Rossella Farinotti che è entrata in dialogo con l’artista Giuseppe Stampone i cui disegni sono così complessi, sia a livello concettuale che tecnico, da essere considerati alla stregua di dipinti. Di comunità e del suo rapporto con lo spazio urbano si è parlato invece con il collettivo di architetti Parasite 2.0 insieme a Maurizio Bortolotti: “Il rapporto con la città è centrale nell’espressione artistica – afferma Bortolotti – e qui a Scicli è particolarmente visibile. Questa è una città speciale che ha un’identità culturale molto forte, legata al Barocco, ma non solo, e ha una comunità aperta, anche a causa del flusso turistico. È quindi una comunità non costretta dagli spazi urbani, non chiusa all’interno di ambiti ristretti, ma è al contrario molto aperta alla comunicazione e all’interazione e questo si ripercuote molto nella sua vivacità artistica”.

Il programma di Ex Machina ha previsto anche eventi extra: Crystal Bones Live venerdì, Site specific music action con Lorenzo Brusci e Pietro Scardino sabato e Trio Casamia Live domenica, tutti molto seguiti.

Le opere site specific degli artisti coinvolti nell’iniziativa saranno fruibili fino a domenica 4 ottobre (orario fruizione: ex Convento del Carmine: dalle 10.00 alle 20.00 / Palazzo Bonelli Patanè: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00), con un ticket di 3 €.

Il progetto è patrocinato dal Comune di Scicli, sono partner la Rizzuto Gallery, l’Associazione Culturale SEM, la Cooperativa Sociale Agire, Scicli Albergo Diffuso, Leftover, Triumph Corallo Ragusa, Leo Nardin 1923 Wines, Pro Loco Scicli e Vira. Info su https://www.facebook.com/sitespecificart e siti www.sitespecific.it e www.aa29.it

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