Arriva l’estate ma è meglio fare la danza della pioggia

A Milano e dintorni, maggio è il mese dell’ombrello. L’anno scorso è piovuto 25 giorni su 31 e anche quest’anno le giornate si evolvono in stile irlandese: meglio avere sempre con sé un impermeabile. Nel 2024 è caduta una quantità di pioggia tale da superare tutti i record storici registrati dall’Osservatorio di Brera dal 1764. Secondo gli esperti, il fenomeno è causato dal frequente susseguirsi di aree di bassa pressione provenienti dal Nord Atlantico, alcune delle quali rimaste sul Mediterraneo per diversi giorni. 

Come si sa, prima di parlare di un cambiamento climatico occorre attendere un periodo di trent’anni, per cui è inutile ipotizzare chissà cosa in questo lasso di tempo. Due anni fa di questi tempi, per esempio, nel Nord Italia non pioveva da circa 5 mesi, tra Vercelli e Novara molti agricoltori erano costretti a riconvertire i loro campi di riso. Oggi i laghi sono colmi e i fiumi scorrono veloci anche sul piano.

Tra una settimana, il caldo afoso dovrebbe prendere il sopravvento in tutta la Pianura Padana che non gode, invece, della brezza marina che mitiga certe nostre calde giornate. Le zanzare prolifereranno nelle pur ampie zone verdi frequentate da tante persone in cerca di refrigerio. E’ così da milioni di anni, da quando i sedimenti presero il posto del mare, formando l’ampia zona piatta ai piedi delle Alpi.

L’ultima rilevazione del Dipartimento regionale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, pubblicata il 15 maggio, è confortante. Rispetto a un anno fa, gli invasi dell’Isola hanno il 27% di acqua in più, ma soltanto l’1% in più sullo scorso mese: 378 milioni di metri cubi contro i 374 del 30 aprile 2024. 

Santa Rosalia ha oltre un milione di acqua superiore a 365 giorni fa e raggiunge quasi 13 milioni e mezzo di metri cubi; meno evidente la differenza a Ragoleto, che oggi ha 9 milioni e 230 mila metri cubi contro i 9 mln dell’anno passato. 

Le due dighe, come nel resto della Sicilia dei torrenti, sono alimentate dalla pioggia: basta un periodo di assenza delle precipitazioni per mettere in crisi l’intero sistema socio-economico. Mentre il presidente della Regione, Renato Schifani, afferma con una certa sicurezza l’avvio dei tre dissalatori entro luglio, sarebbe meglio sperare nei classici temporali estivi, brevi e potenti. Non possiamo permetterci un’altra estate con i residenti in panne e i turisti in fuga.

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