ARRESTATO PREGIUDICATO PER LESIONI PERSONALI

Nel pomeriggio di ieri, personale del Commissariato di Vittoria ha tratto in arresto Vittorio LATINO, pregiudicato vittoriese di anni 25, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Ragusa. Il Latino è stato condannato in via definitiva ad un anno e sei mesi di reclusione perché giudicato colpevole di lesioni personali e inosservanza delle prescrizioni previste dalla sorveglianza speciale cui era sottoposto. La vicenda risale all’11 settembre 2009 allorché il medesimo, unitamente ad altre due persone segnalate in stato di libertà, aggredì in pieno centro ed in pieno giorno un cittadino vittoriese con qualche problema fisico, procurandogli lesioni varie tra cui la frattura di un osso del braccio. Nella circostanza, il Latino venne tratto in arresto in quasi flagranza anche perché, all’epoca, si trovava in regime di sorveglianza speciale. Il Tribunale ha rigettato l’istanza del condannato tesa ad ottenere la concessione di misure alternative alla detenzione e gli ha pure revocato la detenzione domiciliare alla quale era sottoposto.

Espletate le formalità di rito, LatinoVittorio è stato accompagnato al carcere di Ragusa dove, sottratto il periodo sofferto in detenzione domiciliare, dovrà scontare la rimanenza della pena inflittagli che avrà scadenza il 13 novembre 2011. G.A., vittoriese di anni 27, sorvegliato speciale, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per inosservanza delle prescrizioni previste dalla misura di prevenzione cui è sottoposto. Il medesimo, infatti, è stato controllato in una zona centrale della città mentre si trovava in compagnia di altri pregiudicati vittoriesi. L.A., vittoriese di anni 20, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per procurato allarme presso l’autorità. Il medesimo si era inventato la storia di essere stato vittima di un incidente stradale a seguito del distacco di una pietra da un cavalcavia sulla strada statale 115. Con ciò aveva creato allarme per la sicurezza dei trasporti e aveva  messo in moto un’attività di verifica da parte di più uffici pubblici che sono risultati inutili nel momento in cui L.A. stesso aveva successivamente confessato di essersi inventato la vicenda. (P.C.)

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