ARRESTATI DALLA GUARDIA COSTIERA QUATTRO LADRI DI MOTORI MARINI

I militari della Capitaneria di porto hanno fermato 4 cittadini extracomunitari, da tempo residenti in Italia, impegnati a smontare e sottrarre parti meccaniche di motori marini installati nei motopesca giacenti sul piazzale del porto. Carrette del mare sporche e maleodoranti sequestrate a seguito dei numerosi sbarchi clandestini. Imbarcazioni a perdere che giacciono nell’area portuale al sole e alla pioggia, in attesa dell’aggiudicazione della gara da parte di ditte specializzate a demolirle. Attesa lunga. Lunghissima. Che crea grossi problemi sotto l’aspetto logistico ed ambientale. Temeraria l’azione delinquenziale tentata dai fermati. Che non si sono posti il problema della presenza costante dei militari della Guardia costiera ed anche delle persone che lavorano all’interno dell’area portuale. Sorpresi in flagranza di reato, sono stati bloccati con l’accusa di furto aggravato commesso su beni sottoposti a sequestro penale. Parte della refurtiva era stata caricata a bordo di un’auto. Pronta ad allontanarsi dopo aver completato il carico con altri pezzi meccanici già smontati. Un lavoretto che, al mercato nero, avrebbe fruttato al team di ladri un buon gruzzoletto.  I militari hanno operato in contatto diretto con la Procura della Repubblica di Modica. Quattro i ladri in trasferta, di cui tre tunisini, due uomini ed una donna, ed un egiziano. La refurtiva, occultata nel bagagliaio, è stata immediatamente sequestrata, come pure l’autovettura, nonché gli strumenti e gli attrezzi utilizzati per lo smontaggio delle parti di motore illegittimamente sottratte. I tre uomini sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Modica, la donna presso la sezione femminile del carcere di Ragusa. L’operazione è stata effettuata martedì scorso. Oggi la Procura della Repubblica di Modica ha convalidato gli arresti. La Guardia costiera ha inoltre intensificato i controlli per contrastare il fenomeno della pesca abusiva all’interno del porto. Preziosa al riguardo la collaborazione dei pescatori locali. Di solito, impegnati in questa illecita attività, pescatori appartenenti ad altre marinerie. I militari, oltre alle sanzioni amministrative contestate agli interessati, hanno proceduto al sequestro di un certo quantitativo di pesce, di reti e attrezzi per la pesca. “Da sottolineare – ha detto nel corso della conferenza stampa di ieri il comandante Andrea Tassara – l’aspetto igienico-sanitario delle diverse operazioni portate a termine, perché il pesce pescato all’interno degli scali marittimi non offre le garanzie previste dalla normativa vigente sotto l’aspetto della commestibilità. Colgo l’occasione – ha aggiunto il massimo responsabile della Capitaneria di porto – per ringraziare i pescatori del luogo per la collaborazione, invitandoli a segnalare puntualmente comportamenti scorretti ed anomali posti in essere da persone senza scrupolo che vanno fermate. Per quanto riguarda le carrette del mare che occupano uno spazio importante di banchina commerciale, nonostante le lungaggini burocratiche, posso assicurare tutto il nostro interessamento per avviare a soluzione il problema che penalizza gli operatori del porto e crea anche disagi di natura ambientale. Con l’occasione confermo che la motonave Fortuna II, ferma da tre anni, a giorni sarà rimorchiata in un altro porto dalla ditta che l’ha acquistata all’asta pubblica, liberando uno spazio importante di banchina commerciale. Concluso l’iter amministrativo con la presentazione del piano di navigazione, daremo lo sta bene perché la nave lasci finalmente il porto di Pozzallo”.

 

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