APPLAUSI A SCENA APERTA PER LA COMPAGNIA CAF DI ACICATENA

Un’altra grande e straordinaria interpretazione. La quintessenza della comicità. In grado, ancora, una volta di fare divertire il numeroso pubblico presente. Il festival regionale del teatro comico ha vissuto, ieri sera, il suo quarto appuntamento che è stato particolarmente apprezzato. Ad esibirsi vecchie conoscenze degli spettatori iblei, i componenti della compagnia Caf di Aci Catena con, in particolare, la presidente Maria Pia Russo, che è anche la regista, e il capocomico Turi Badalà, grande e istrionico personaggio del teatro amatoriale siciliano. Sono stati loro e gli altri effettivi della compagnia, con “Felici condoglianze”, commedia in due atti scritta da Maurizio Nicastro, a regalare due ore di sano e puro divertimento ai numerosi presenti che si sono dati appuntamento al Circolo velico di Kaucana e che hanno applaudito a scena aperta gli attori. L’appuntamento è stato reso ancora più interessante dal fatto che a presiedere la giuria c’era, come sempre, Marcello Perracchio, attore che non ha bisogno di presentazioni, mentre il ruolo di “giudice a latere”, stavolta, è stato ricoperto dall’attrice Francesca Ferro, figlia del grande Turi. E proprio la Ferro ha ricordato alcuni aneddoti relativi alla grande carriera del padre che ha fatto la storia del teatro in Sicilia. “Sono stati momenti molto significativi – ha detto Nicastro, direttore artistico del festival organizzato dall’associazione culturale Palco Uno – che mettono in rilievo quanta preparazione ci sia dietro gli spettacoli portati avanti dalle compagnie amatoriali, così chiamate solo per convenzione perché in realtà si tratta di attori e attrici che si danno da fare con grande professionalità”. La commedia portata in scena ieri ha fatto perno sull’avidità. E’ in questo contesto che si muovono inconsapevoli i personaggi di un testo teatrale che vuole mettere in luce aspetti cinici, comici, paradossali dell’inaspettato quotidiano, e di come si può diventare meschini e avidi per un miraggio di ricchezza. La storia si svolge in casa Cacace (con Onorato, la moglie Emma e il fratello di lei Pippuzzo) dove viene ospitata e accudita a pagamento l’anziana e ricca signora Teresina, tolta dalle grinfie dei compari Jano e Consolata Paci. Ripetute avvisaglie di morte faranno accorrere i pretendenti e altri personaggi fortemente caratterizzati che sperano nella dipartita della vecchietta per appropriarsi della sostanziosa eredità, creando litigi e momenti di duro e comico confronto fra le due famiglie. A chi finirà l’agognata eredità? Innumerevoli risate e colpi di scena hanno fatto da cornice al percorso che ha portato a individuare colui a cui l’eredità è stata destinata. Ancora una volta la compagnia Caf ha colpito nel segno e si candida seriamente ad aggiudicarsi anche questa edizione del festival.

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