APERTURE DOMENICALI DEI NEGOZI

 

La nuova Legge, ormai in fase di approvazione definitiva al Senato (dopo il voto favorevole della Camera), sulla chiusura obbligatoria dei negozi e delle attività commerciali nei giorni festivi sta creando non poche polemiche tra la Grande Distribuzione, che vorrebbe continuare a tenere aperto tutti i giorni dell’anno e gli esercizi cosiddetti di “vicinato” che, in sintonia con la stragrande maggioranza dei lavoratori, vorrebbe la chiusura per almeno tutti i 12 festivi (Capodanno, Epifania, 25 aprile, Pasqua e Pasquetta, Primo maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre 8 dicembre, Natale e Santo Stefano).

 

Il Segretario Nazionale della federazione Commercio della Confael, Giorgio Iabichella, da sempre contro le aperture indiscriminate dei negozi, attacca la GDO e le associazioni dei consumatori: “L’Italia è rimasto l’unico Paese europeo ove esiste una totale “anarchia” in tema di giornate e orari di apertura degli esercizi commerciali. Chiudere i negozi nelle giornate festive più importanti è segno di civiltà. L’apertura dei negozi 365 giorni l’anno ha causato la chiusura di molti piccoli negozi e la perdita di migliaia di posti di lavoro, altro che aumento delle assunzioni,- continua Iabichella- come dichiarato da alcune associazioni datoriali. I dati in nostro possesso (scaturiti da sondaggi interni alle nostre sedi) parlano chiaro: per ogni posto di lavoro guadagnato, negli ultimi 3 anni, sono stati chiusi 3 negozi. Il conto e’ presto fatto, se si pensa che molti di questi ex titolari sono stati costretti ad andare a lavorare alle dipendenze delle grandi catene.“

Secondo le attuali norme, un negozio puo’ decidere di restare aperto anche 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno, senza limitazioni territoriali o legate ai prodotti venduti. Ora la situazione potrebbe nuovamente cambiare, grazie all’approvazione di un Disegno di Legge sugli orari dei negozi che prevedrà , se rimarrà immutato, la chiusura delle attività commerciali nei 12 giorni festivi più importanti dell’anno.

 

Sanzioni pesanti per chi non rispetterà le regole: multa da 1 fino a 12mila euro per chi non rispetta i giorni imposti di chiusura obbligata e da 1 a 10 giorni di stop per chi invece commette due infrazioni nello stesso anno.

Iabichella, conclude attaccando anche le associazioni dei consumatori: “Dovrebbero impegnarsi, piuttosto, a far calare i prezzi dei prodotti, notevolmente aumentati proprio a causa dei maggiori costi di gestione e del personale che scaturiscono dalle aperture h24 e 365 giorni l’anno delle strutture commerciali.”

 

 

 

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