Anziano di 86 anni sposa donna più giovane di 24 anni, ma finisce male. A Pozzallo nozze interrotte

Dopo pochi giorni dal matrimonio, la moglie lo aveva denunciato perché non gli corrispondeva gli alimenti. Dopo otto anni il Tribunale di Ragusa ha messo la parola fine alla vicenda di S.C., pozzallese di 86 anni che nel 2014, dopo la morte della prima moglie era stato convinto da una donna, di 24 anni più giovane, a risposarsi.


L’ anziano sposino, difeso dall’ avvocato Michele Savarese, subito dopo il matrimonio era stato oggetto di pesanti minacce da parte della nuova moglie che gli chiedeva la consegna di tutta la pensione. Il signor C. resosi conto dell’errore commesso aveva subito denunciato la donna che è stata condannata a 10 mesi di reclusione in un altro processo. Tuttavia anche lui ha dovuto affrontare un processo penale, poiché gli si imputava di aver fatto mancare i mezzi di sussistenza alla giovane moglie.


Durante l’ istruttoria dibattimentale, come richiesto dall’ avvocato Savarese, è stata ascoltata la testimonianza del dottor Giuseppe Asaro, medico psichiatra già in servizio presso il Dipartimento di igiene mentale dell’A.S.P. di Ragusa, il quale ha confermato che l’imputato, in preda alla forte depressione per la perdita della prima moglie, era stato convinto a sposarsi da un’altra donna la quale probabilmente mirava più all’interesse economico che all’affetto del marito. Lo stato di depressione dopo la morte della prima moglie è stato confermato in aula anche dal figlio.


Per questo motivo il giudice unico del Tribunale di Ragusa, Gemma Occhipinti, ha assolto con formula piena l’ imputato. Anche il pubblico ministero, Concetta Vindigni, ha chiesto l’assoluzione dell’anziano pozzallese per mancanza di prove “perchè il fatto non sussiste”. Per l’assoluzione si è pronunciato, al termine dell’arringa, anche l’avvocato difensore.

“Lo stato confusionale in cui versava – afferma l’avvocato Savarese -, non ha consentito al mio assistito di comprendere l’ importanza del gesto che stava compiendo sposandosi nuovamente. Si tratta di una persona anziana che ha sofferto molto per la perdita della prima moglie con cui aveva vissuto per 48 anni.
Del resto l’ altro processo in cui il signor C. si è costituito parte civile, ha consentito di provare la trappola in cui era caduto il mio assistito che adesso vuole solo dimenticare questa brutta storia”. foto di repertorio

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