Importante incontro stamani tra il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna e il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Giuseppe Drago, per discutere alcune criticità legate all’assistenza sanitaria nel territorio. Al centro del confronto, la carenza di medici presso la Guardia Medica e il Presidio Territoriale di Emergenza (PTE), che attualmente non consente una copertura completa dei […]
Antibiotico resistenza, l’ASP di Ragusa investe sulla formazione per combattere le malattie infettive
30 Set 2024 15:10
L’evento formativo “Lotta all’antibiotico resistenza alla luce dell’approccio One Health in ambito umano, veterinario e ambientale” è stato recentemente organizzato dalla dottoressa Maria Antonietta Di Rosolini, direttrice dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’ospedale “Giovanni Paolo II” e coordinatrice del Team Antimicrobial Stewardship (TAS). Il corso ha l’obiettivo di ottimizzare l’uso degli antibiotici in ambito ospedaliero e territoriale, riducendo l’antibiotico resistenza, una grave problematica globale.
La resistenza agli antibiotici
La resistenza agli antibiotici è il fenomeno per cui i microorganismi diventano capaci di resistere ai trattamenti antibiotici, compromettendo così l’efficacia delle cure. Secondo la dottoressa Di Rosolini, entro il 2050 si prevedono fino a 10 milioni di morti l’anno a causa di infezioni causate da batteri multiresistenti, una cifra comparabile con le morti causate dal cancro.
Il corso ha contribuito allo sviluppo del PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) per la gestione della sepsi, una grave infezione che richiede un intervento rapido e coordinato. L’adozione di percorsi clinici standardizzati riduce significativamente la mortalità. Sono state inoltre messe a punto linee guida per combattere infezioni specifiche, come quelle addominali, da Clostridium difficile, polmonari e post-chirurgiche, con un’attenzione particolare all’uso corretto degli antibiotici.
La dottoressa Di Rosolini sottolinea l’importanza della sensibilizzazione non solo per i professionisti sanitari, ma anche per la popolazione, inclusi i giovani, affinché si sviluppi una maggiore consapevolezza dell’antibiotico resistenza e si adottino comportamenti che possano preservare la salute pubblica.
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