È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Angela Napoli e le escort in Parlamento, Gheddafi, Sakineh
09 Set 2010 20:15
di Talia.
Cosa hanno in comune questi tre argomenti? Innanzitutto sono solidale con Angela Napoli che ha detto la verità,sollevando un problema di etica in parlamento e di vero rispetto di genere. Dalle pagine dei giornali leggiamo quali sono i requisiti che stanno alla base di certi ”arruolamenti” rosa. Tanto chiasso per questa affermazione e silenzio per la” colorata” visita del leader libico Gheddafi ,che ha portato dalla Libia 300 cavalli arabi per esibirli al circo, ed arruolato 500 hostess in loco, per convertirle all’Islam.
Questa maggioranza si è prestata a fare da cornice a questa squallida esibizione, offensiva per tutti gli Italiani ed in particolare per le donne! Ora andiamo alla povera Sakineh, vittima come tutte le donne che vivono in alcuni paradisiaci paesi integralisti. Tutti e tre questi argomenti hanno un denominatore comune, la discriminazione che ancora con diverse gradazioni, colpisce il genere femminile, ed anche il diverso. Le reazioni diverse in merito a questi tre avvenimenti, fanno vedere come sia elastica la coscienza civile di noi italiani: si nega l’evidenza per la questione sollevata da Angela Napoli, e anzi la si bacchetta, si trasmettono enfatici servizi televisivi sulla visita di Gheddafi, sorvolando sulle discutibili iniziative, e per Sakineh si mobilita un paese intero.
Conclusione: le escort dentro e fuori dal parlamento stiano tranquille, la crociata di Gheddafi per portare la religione islamica in Europa non è andata a buon fine, limitiamoci a raccoglier firme per Sakineh,e pazienza se in Italia per le donne dai 15 ai 44 anni la prima causa di morte è il delitto passionale,la seconda il cancro!
Il Proclama Badoglio dell’8 settembre 1943
Letto dallo stesso maresciallo alle 19,42 ai microfoni dell’EIAR
« Il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane
. La richiesta è stata accolta
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza »
La poca chiarezza del messaggio e delle clausole dell’armistizio, firmato il 3 dello stesso mese a Cassibile con gli anglo-americani, fu erroneamente interpretato come la fine della guerra. Le forze armate italiane, lasciate senza ordini precisi, si sbandarono. Ebbe così inizio la seconda tragedia degli Italiani: 600.000 militari catturati dai tedeschi internati nei lager, la divisione Acqui massacrata a Cefalonia, singoli individui, partiti e movimenti anche cattolici, diedero vita alle formazioni partigiane,i fedeli al passato regime, come la X MAS, diedero vita alla repubblica di Salò, nell’Italia meridionale continuò” il regno del Sud”,ed oltre il 50% dei militari smise la divisa e torno a casa in abiti civili. Sull’Italia, squassata da tante guerre incrociate, aleggiava lo spettro della guerra civile . Ragusa, e poi altri paesi limitrofi, con il “si parte non si parte”, nel successivo 1945 pagò il proprio prezzo con massacri ed arresti.
Ho voluto di proposito parlare di due argomenti che non hanno nulla in comune per sottolineare il potere dell’informazione, come indirizzi in maniera occulta i nostri pensieri e le nostre priorità, parlando di alcuni e sottacendo di altri.
La grave crisi occupazionale ed istituzionale che attanaglia il paese, dovrebbe occupare i primi posti dell’informazione. Il 68° anniversario dell’armistizio,tra l’Italia e le forze anglo-americane, firmato peraltro in Sicilia, a Cassibile, non ha trovato posto nell’informazione.
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