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Andrea Iozzia e il suo “Block Notes”: il primo disco da solista è un distillato di rock mediterraneo
12 Feb 2019 15:36
I testi, se li è scritti quasi tutti da solo. Le musiche e gli arrangiamenti, pure. E da solo si è suonato gran parte degli strumenti – batteria, basso, chitarre, percussioni, violoncello, piano – che hanno trasformato quelle tracce in corpo, in vibrazioni. Non certo perché altri artisti non potessero aiutarlo, come in effetti hanno fatto, a ben leggere la lunga lista di collaborazioni che hanno apportato il loro contributo al progetto. Ma perché nel suo primo disco da solista voleva che venisse distillata per intero l’essenza della sua identità musicale, ricca di eclettismo ma allo stesso tempo organica e coerente.
Lui è Andrea Iozzia, 28 anni, di Modica (Ragusa) e il disco, di cui è appena stato rilasciato il primo singolo, si chiama non a caso “Block-Notes”.
“*Perché il block notes è uno dei miei oggetti preferiti*”, racconta Andrea: “*Poche cose sono stimolati quanto il fatto di avere davanti un mucchio di pagine bianche da riempire. Il canovaccio di quest’album è nato raccogliendo e riordinando la moltitudine di frammenti appuntati negli ultimi anni, spesso raccolti di notte, in viaggio, per non perdere melodie e parole che avevo in mente”. *
Gran parte del materiale per “Block-Notes” è nato infatti “on the road”, seguendo gli itinerari che Andrea ha percorso sui binari della sua doppia vita: da un lato quella di musicista, prima al fianco dei Veivecura con cui ha inciso i primi quattro album, poi – tutt’altro genere – dei Baciamolemani, con cui suona tuttora in giro per l’Italia e per l’Europa, dall’altro quella di tecnico dello spettacolo, il lavoro che sin da quando era giovanissimo lo ha portato a stare all’ombra di ogni genere di palcoscenico, entrando ancor più da vicino nella dimensione della creazione e della rappresentazione.
Poi è arrivato il momento giusto per dedicarsi al suo progetto. E così nel luglio del 2017 Andrea si è chiuso nel suo “bunker” e ha cominciato a registrare: “*Il bunker *- racconta scherzando – *è una stanza a casa di mia nonna che sin da quando ero piccolo era lo spazio in cui potevo giocare con gli strumenti. In questa occasione è diventato la mia palestra creativa, il mio laboratorio, dove per più di un anno sono andato a chiudermi per provare, registrare, correggere, suonando uno strumento dopo l’altro, tutti quelli che mi hanno accompagnato nel corso della vita*”. Un anno dopo questo si è trasferito in sala di registrazione e in meno di due mesi sono nate le tracce definitive, mentre sul web, sul portale di crowdfunding Musicraiser, cresceva la raccolta fondi a favore della produzione, che nello stesso arco di tempo, grazie alla fiducia di decine di persone nel talento di Andrea, ha raggiunto il 103% del risultato richiesto.
Nei prossimi giorni “Block-Notes” sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno ascoltarlo e che ci troveranno, come Andrea stesso dice “*un disco prevalentemente rock alla vecchia maniera,** ricco di chitarre, batterie monolitiche ed un pugno di pensieri tramutati in canzoni, con alcune parentesi totalmente acustiche e lunghi assoli perché io credo molto nella voce pura degli strumenti*”. I temi sono vari così come, in realtà, lo sono le sonorità: si parla di Mediterraneo e migrazione, così come della condizione umana e di generazioni a confronto, senza rinunciare ad aprire anche spazi introspettivi, intimi e riflessivi. Uno spettro musicale variegato e complesso, dentro cui riecheggiano gran parte delle sue passioni musicali – dai Pink Floyd a Buddy Guy, dai Led Zeppelin a Steve Ray Vaughan – “*ma dentro il quale soprattutto* – conclude Andrea – *ho voluto che ci fosse il contributo di tutte le persone che ho avuto accanto lungo il mio percorso artistico e che ringrazio*”. Il primo singolo, “Endless Wind”, è già stato pubblicato: https://soundcloud.com/user-941598614/04-endless-wind-1
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