Anche l’agricoltura ha il suo “coronavirus”: il tomato brown continua a imperversare lungo la fascia trasformata

Anche l’agricoltura ha il suo coronavirus. Di cui, però, non si parla più. Ma questo non significa che sia stato debellato. Anzi, il Tomato brown rugose fruit virus continua a produrre danni e sta determinando, lungo la fascia trasformata della provincia di Ragusa, problemi economici molto seri in capo ai produttori che, pur fronteggiando l’avanzata di questa piaga con spese non da poco, non sono riusciti ad adottare contromisure soddisfacenti. L’allarme viene rilanciato dal componente del comitato nazionale di Italia Viva, Salvo Liuzzo, dopo avere raccolto i segnali di preoccupazione provenienti da numerosi operatori del comparto.

“Il virus si è diffuso anni fa in Israele – spiega Liuzzo – e da lì è diventato un problema pesante per vari territori, compreso quello siciliano, compresa la fascia trasformata del Sud Est che interessa da vicino, quindi, anche l’area iblea. In Spagna, ad esempio, da qualche settimana ha cominciato a colpire anche i peperoni. Non più solo il pomodoro come accade dalle nostre parti. Ma anche il resto delle nostre primizie. Il Tomato brown sta diventando, per questo motivo, sempre più pericoloso anche perché risulta essere molto complesso da curare. La Regione, un anno fa, aveva avviato un tavolo di crisi. Era stato coordinato dall’on. Orazio Ragusa nella qualità di presidente della commissione Attività produttive all’Ars.

Ma non si conosce ancora quali risultati questo organismo abbia prodotto. Riteniamo, come Italia Viva, sia doveroso, da parte di tutti, riaccendere i riflettori su questo tema e cercare di individuare un percorso che ci guidi verso una soluzione sostenibile. Mi sono già confrontato, a suo tempo, con il segretario dell’associazione Reset Vittoria, Alessandro Mugnas, che mi aveva dipinto un quadro a tinte fosche, evidenziando una situazione di sofferenza tale da compromettere la campagna agraria di numerose realtà operative sul territorio ipparino”. Liuzzo ha definito una personale “road map” per cercare di fronteggiare questa complessa situazione.

“Per prima cosa – continua – metterò a conoscenza il comitato nazionale del mio partito di questa drammatica problematica che interessa in particolare la nostra provincia e che potrebbe gettare sul lastrico decine e decine di imprese. Ma non solo. Chiederò che il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, che è anche coordinatrice nazionale di Italia Viva, possa raccogliere dalla viva voce dei produttori le difficoltà che ho illustrato. Potrebbe essere opportuno, nonostante il momento complesso dal punto di vista sanitario, creare un report video con tutti gli operatori che stanno fronteggiando il tomato brown per andarlo a sottoporre alla ministra così da individuare assieme i contenuti di un piano d’azione destinato a fermare una virosi distruttiva. Cerchiamo di profondere il massimo impegno per dare una risposta agli operatori del settore che sono in allarme già da settimane”.

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