Anche a Ragusa chiudono le librerie, Italia Viva: “C’ è un DDL all’Ars che aprirebbe nuovi scenari”

Una notizia triste quella della chiusura delle librerie associato allo scarso interesse per la cultura. Una notizia che, nei giorni scorsi, ha riguardato anche la città di Ragusa. Una soluzione sarebbe scritta nel disegno di legge Strada degli scrittori che ad oggi, però, è ignorato da tutte le forze politiche. Un disegno di legge, quello presentato all’Ars, che continua ad essere trascurato dal mondo della politica e che potrebbe aprire scenari per le nuove realtà sociali, economiche, culturali, turistiche e formative, ma soprattutto per la crescita dei territori.

Roberto Allegrezza, rappresentante di Italia Viva Ragusa, spiega, infatti, che è disponibile un disegno di legge che andrà ad invertire la tendenza e che potrà usufruire dei Fondi europei 2021/2027 incentivando la nascita dei Distretti culturali su base regionale estendibile a livello nazionale ed europeo. “Le librerie, le scuole, le associazioni culturali giovanili e tutti i soggetti pubblici e privati del mondo della cultura – sottolinea Allegrezza – possono ritrovarsi in un grande progetto che elevi la qualità della vita nei territori e faccia fronte all’emergenza educativa. Ma a quanto pare al Parlamento della Regione Siciliana non interessa moltissimo e l’unica cosa che forse riusciranno a fare è apporre qualche tabella indicativa.

Abbiamo un mondo in totale cambiamento, necessitano nuove visioni sia culturali che turistiche, di idee sul viaggio e noi siamo ancora a voltarci dall’altra parte. Ecco perché è opportuno che attraverso la deputazione regionale di Italia Viva, si cerchino di coinvolgere gli altri parlamentari per approvare immediatamente il ddl Strada degli scrittori, o Percorsi letterari che sia, dando un segnale di lungimiranza e di interesse per le future generazioni.

Personalmente coinvolgerò tutti i soggetti del mondo della cultura anche a livello nazionale con il fine di portare a conoscenza di quanto ignorata sia ancora l’emergenza giovanile e il grido delle generazioni più adulte che non trovano risposte per i loro figli”.

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