ANALISI DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PRESIDENTE MASSARI (CNA)

 

“L’economia non potrà mai decollare se continueremo ad assistere a paradossi emblematici come quelli che si stanno verificando negli ultimi tempi. Nonostante l’euribor e il tasso di sconto siano arrivati ai minimi storici, le piccole e medie imprese continuano a pagare i soldi (quando li ricevono) con tassi di interesse altissimi. Questo accade ovunque ma con ancora maggiore rilevanza nel Mezzogiorno dove i soldi costano di più rispetto al Nord”. E’ quanto afferma il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, secondo cui, nonostante i tanti impegni presi e gli appelli provenienti dalle autorità bancarie nazionali ed internazionali, nessun effetto positivo è stato trasferito alle famiglie e alle attività produttive. “Per non dire – continua Massari – dell’accesso al credito che, soprattutto per la piccola e media impresa, nonostante sia la più virtuosa, risulta essere sempre più difficoltoso”. Massari fa un esempio concreto. “Anni fa – precisa – con l’euribor superiore all’1% ed il tasso della Banca europea all’1%, i soldi costavano il 4/5%. Oggi, invece, con l’euribor allo 0,50 ed il tasso Bce allo 0,25 i soldi costano il 6/7/8% con punte che arrivano anche oltre, cioè a livelli di vera e propria usura. Certamente non tutti operano allo stesso modo, a partire dagli istituti locali che di norma sono più sensibili ad un dialogo diretto, ma il fenomeno risulta particolarmente diffuso”. Per Massari, questo comportamento non può spiegarsi solamente con la congiuntura economica negativa o con l’alto rischio che corrono le banche: lo spread fra il costo del denaro per le banche ed i tassi da queste praticati ai clienti, se una volta era attorno al punto percentuale, adesso sarebbe ragionevole se fosse il doppio. “Perciò non si capisce – aggiunge Massari – come si può arrivare a sei o sette volte tanto, anche in considerazione del fatto che per ottenere un prestito o una scopertura si devono comunque rispettare i parametri di Basilea. E’ chiaro che questa situazione deprime l’economia più del dovuto e che non aiuta di certo la ripresa”. Ma non solo. Per il presidente provinciale Cna Ragusa si rischia di fare andare fuori mercato parecchie micro, piccole e medie imprese che rappresentano poi il nostro tessuto produttivo, vale a dire il 98% delle imprese presenti nella nostra provincia. “Ecco perché – conclude Massari – la Cna chiede alle banche una forte assunzione di responsabilità e di calibrare al meglio le loro pretese affinché possa essere data una salutare boccata di ossigeno agli imprenditori. Questo per fare in modo che il nostro territorio non resti ingessato nel momento, speriamo vicino, in cui si verificherà la ripresa. Chiediamo, inoltre, a chi è preposto al controllo, Banca d’Italia in testa, di attivarsi nei controlli e nei richiami all’ordine facendo rispettare le regole del credito, con particolare riferimento agli interessi, alle commissioni e alle spese, le quali contribuiscono in maniera determinante all’aumento degli oneri a carico dei correntisti”.

 

 

 

 

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