ANAGRAFE BOVINA: UN DISEGNO DI LEGGE PER L’IDENTIFICAZIONE DEI CAPI D’ALLEVAMENTO MEDIANTE MICROCHIPS

Un disegno di legge che prevede l’istituzione dell’obbligo dell’identificazione dei bovini e bufalini in Sicilia. L’iniziativa legislativa, che vede l’on. Nello Dipasquale in qualità di primo firmatario, si fa interprete in tal modo di un’esigenza oramai imprescindibile per il settore zootecnico siciliano e che tende a colmare una carenza di risultati e prevenzione per cui la stessa Commissione Europea, che ogni anno approva e cofinanzia i programmi di eradicazione delle note patologie,  ha più volte lamentato invocando misure più efficaci. L’identificazione  dei bovini e dei bufalini mediante l’impiego di microchips consentirà, nelle intenzioni del provvedimento legislativo depositato all’Assemblea Regionale Siciliana, di migliorare il sistema di tracciabilità e di rintracciabilità degli animali e dei loro prodotti e di snellire alcune procedure del sistema di registrazione dei bovini grazie all’automazione e alla maggiore precisione della lettura e dell’iscrizione  nei registri informatici. A parte i vantaggi tecnici e procedurali il sistema di identificazione elettronica rafforza la sicurezza alimentare e le misure di prevenzione delle malattie infettive e diffusive degli animali. L’applicazione di tale sistema innovativo nel settore zootecnico ma già ampiamente sperimentato in altri ambiti, proprio perché consente una identificazione certa dei bovini, conferisce infatti  anche una maggiore efficacia ai programmi di eradicazione di alcune malattie infettive come ad esempio tubercolosi e brucellosi. Inoltre l’identificazione attraverso microchips rappresenta l’unico strumento efficace ad evitare la sostituzione fraudolenta dei bovini in generale e dei bovini infetti in particolare. “Tale disegno di legge – dichiara l’on. Dipasquale – determinerà innegabili vantaggi sia per gli allevatori che per i consumatori per via di una maggiore sicurezza dei prodotti alimentari di origine animale con conseguente diminuzione dei casi umani di malattia. L’importanza del provvedimento legislativo – evidenzia inoltre l’on Dipasquale – dipende inoltre dal fatto che nonostante la Regione siciliana con i decreti assessoriali n. 6395 del 13 ottobre 2005 e n. 25 del 12 gennaio 2007 ha già reso obbligatoria l’identificazione elettronica degli animali appartenenti alla specie ovi-caprina e bovina, tali provvedimenti assessoriali non sono da ritenere sufficienti in quanto limitati ai soli allevamenti infetti e di fatto non consentono l’estensione della l’identificazione elettronica a tutto il patrimonio bovino presente sul territorio dell’isola con le positive conseguenze per l’intero settore zootecnico siciliano”.

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