“ALLARGA LO SPAZIO DELLA TUA TENDA”

 Alla chiusura del mese mariano, la Diocesi di Ragusa, tramite l’Ufficio per la Pastorale della Salute e la collaborazione tra Medici, Operatori Sanitari e Associazioni di Volontariato Sanitario e Parrocchiale, desidera rinnovare l’entusiasmo per il servizio nei confronti dei sofferenti, con una celebrazione eucaristica. La celebrazione, che si svolgerà domani alle ore 19.00 presso la Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice di Ragusa, sarà presieduta dal parroco don Nino Aprile, ed avrà per titolo “Allarga lo spazio della tua tenda”.  “Il titolo, preso dal libro del Profeta Isaia – afferma don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio Pastorale della Salute – vuole portare “a quell’atteggiamento di chi ha il cuore aperto ad accogliere l’altro e ad andargli incontro”. E’ a questo modello che ogni cristiano è chiamato ad ispirarsi, diventando dono per i propri fratelli e sorelle resi vulnerabili dalla sofferenza. Il dono che facciamo di noi stessi ai fratelli e alle sorelle che soffrono ci avvicina a Dio, ci aiuta a comprendere il significato di essere stati creati a immagine e somiglianza del Signore, garantendo la presenza del suo amore nel nostro cuore. <Se ci amiamo gli uni gli altri – afferma San Giovanni – Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi> (1 Gv 4,12).” “La pastorale dei malati deve essere più ampia e deve coinvolgere pienamente le comunità parrocchiali – conclude don Giorgio – è importante che nei momenti nei quali una persona è malata non si senta sola, sappia che la comunità cristiana gli è vicina. É opportuno, un gruppo di cristiani che all’interno della parrocchia tengano viva l’attenzione di tutti ai bisogni degli infermi. Questo non avviene in sostituzione dell’opera propria dei sacerdoti, anzi: Tutto questo non esonera i sacerdoti dalla visita ai malati che rimane un capitolo importante della pastorale. Certo, un sacerdote non riesce a seguire con continuità tutti i malati della parrocchia; ci vuole anche una rete di ministri della pastorale per i malati; debbono essere persone adatte, che abbiano un approccio corretto al malato: discreto, empatico, rispettoso, non impiccione, non impositivo”.

 

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