ALLA CONFERENZA DEI SINDACI SULLA SANITA’ IBLEA E’ INTERVENUTO ANCHE IL SEGRETARIO CISL ROMEO

“L’impressione emersa dalla conferenza dei sindaci di ieri sera, avente per oggetto la Sanità iblea, è che il manager dell’Asp 7, Ettore Gilotta, non abbia fornito risposte certe. Le stesse che tutti i sindaci, e quindi la popolazione iblea, si attendevano”. Ad affermarlo il segretario dell’Ust Cisl di Ragusa, Enzo Romeo, che ha partecipato all’incontro e che ha richiamato l’attenzione dell’assemblea sul fatto che, già a giugno, il sindacato, con l’iniziativa “La Cisl e la Sanità che vogliamo”, aveva rivolto dieci specifiche domande al direttore generale. “Tra questi interrogativi – ha spiegato ieri sera il segretario che ha fatto riferimento, nello specifico, alla questione del depotenziamento delle strutture ospedaliere minori – c’era quello legato ai Pta, ai Pte e ai Ppi. Volevamo conoscere a che punto la loro realizzazione. Ma soprattutto volevamo sapere in che modo l’Azienda sanitaria avrebbe affrontato la questione dell’emergenza sanitaria in attesa che entrasse in vigore il Piano di emergenza regionale. Queste domande sono più che mai attuali. L’attuazione della riforma sanitaria, che stenta a decollare sia in ambito siciliano sia in ambito provinciale, impone ai direttori generali di mantenere, nelle more, lo status quo nelle strutture ospedaliere. La legge 5 ha come finalità una Sanità malatocentrica, per fare in modo che si acceleri il più possibile l’avvio di un numero maggiore di servizi sul territorio contestualmente al depotenziamento degli ospedali”.

L’altra questione sollevata ieri dal segretario Romeo ha a che vedere con la pianta organica.

“Il problema è atavico – ha detto ancora – perché scaturisce dal rapporto posti letto-popolazione che non è stato mai rispettato come parametro rispetto alla media nazionale. Un aspetto che ha influito come una valanga sulla rimodulazione della stessa pianta organica. Chiediamo alla politica di attivarsi perché si riapra il discorso su questi parametri che, a suo tempo, furono accettati, forse in maniera troppo affrettata e dannosa, dal territorio”. Romeo conclude chiarendo che “tempo addietro Gilotta aveva comunicato che si erano registrati, in seno all’Asp, risparmi di spesa che avevano portato ad attivi di bilancio. Ma perché queste somme non si reinvestono sul territorio? L’obiettivo, per un’azienda pubblica, deve essere la riqualificazione della spesa per arrivare al pareggio di bilancio e per garantire quanti più servizi è possibile all’utenza. Dovrebbe essere questo il traguardo da raggiungere, non solo quello del risparmio a tutti i costi”.

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