È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ALIMENTARE: DA DOMANI 13 DICEMBRE CAMBIANO LE REGOLE SULL’ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI
12 Dic 2014 15:21
Da domani sabato 13 dicembre entrerà in vigore il regolamento comunitario 1169/2011 che uniforma l’etichettatura degli alimenti nei paesi Ue affinché il consumatore riceva informazioni essenziali, leggibili e comprensibili per effettuare acquisti consapevoli. Nuove regole- afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons– sicuramente favorevoli ai consumatori, ma che nascondono anche insidie e criticità tali da rendere inapplicabili alcune misure della nuova normativa.
In particolare l’obbligo per ristoranti, mense, bar, gelaterie, pasticcerie, bancarelle, ecc. di indicare nei menu tutti gli ingredienti dei piatti serviti allo scopo di segnalare la presenza di sostanze che provocano intolleranze, scatenerà un vero e proprio caos nel settore della ristorazione – denuncia Tanasi – Si pensi ad esempio a quei locali che cambiano di giorno in giorno i menu, elaborando i piatti sulla base delle materie prime disponibili quotidianamente. O ai catering e ai buffet, nei quali sono presenti centinaia di prodotti diversi. Riscrivere i menu comporterà inevitabili costi per gli esercenti, che con ogni probabilità verranno scaricati sui consumatori.
Le nuove regole non potranno garantire totalmente la salute degli utenti – continua Tanasi – Questo perché è materialmente impossibile evitare possibili contaminazioni all’interno delle cucine dove vengono preparate le pietanze, attraverso cibi che entrano in contatto tra loro. Per tale motivo il regolamento comunitario, per quanto concerne la ristorazione, rischia di tradursi in una misura abnorme, costosa e inapplicabile. Ciò che serve, invece, – conclude Tanasi – è indicare sulle confezioni dei prodotti alimentari la provenienza delle materie prime, per tutelare le produzioni italiane e far sapere ai consumatori da dove vengono i cibi che si mettono in tavola.
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