Al via processo per gli appalti apertura nuovo ospedale di Ragusa. Ecco gli imputati e di cosa sono accusati

E’ iniziato al Tribunale di Ragusa il processo nei confronti di 25 persone per le quali la Procura lo scorso maggio aveva chiesto il rinvio a giudizio per fatti inerenti alcuni appalti riguardanti l’apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. Sono diversi i filoni di inchiesta visto che il microscopio della magistratura ha tentato di vederci chiaro rispetto alla corretta esecuzione del servizio di pulizia e sanificazione dei reparti ospedalieri in quanto si tratta dell’appalto quinquennale dal 2014 al 2019, con un investimento di 32 milioni di euro, aggiudicato con più del 30% di ribasso. Secondo quanto era stato appurato dalla Guardia di Finanza erano emerse criticità anche gravi nel servizio ma anche nei necessari controlli previsti, oltre alla carenza di dispositivi di protezione nei confronti dei dipendenti ma anche alcuni attrezzi previsti dall’appalto ma nei fatti assenti.

Un altro filone dell’inchiesta riguarda invece proprio la corretta esecuzione dei lavori di costruzione del nuovo ospedale considerato che vi sono stati dubbi dopo lo stop imposto dalla magistratura al trasferimento di alcuni reparti dell’ospedale Civile e dell’ospedale Maria Paternò Arezzo, che era stato invece disposto dall’allora manager Maurizio Aricò. Per il pm titolare del fascicolo Gaetano Scollo ci sono state irregolarità nei collaudi degli impianti di climatizzazione e antincendio.

Oltre ad Aricò a processo ci sono anche l’ex direttore amministrativo Elvira Amata e l’ex direttore sanitario aziendale Giuseppe Drago. Gli altri 22 imputati sono funzionari, tecnici e amministrativi dell’Asp, oltre ai titolari di aziende che hanno erogato servizi, ma anche l’ex direttore amministrativo dell’Asp 7 Franco Maniscalco, in carica dal 2012 al gennaio 2015.

Aricò, Amata e Drago sono accusati anche di interruzione di pubblico servizio per la sospensione dei ricoveri negli altri due ospedali cittadini che, secondo l’accusa, ha creato ripercussioni negative sul resto della rete ospedaliera provinciale, con ricoveri anche urgenti di pronto soccorso in altri ospedali della provincia e, a quanto pare, anche fuori provincia.

 

 

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