Al massimo 20 aperture domenicali in Sicilia: pronto un DDL alla Regione!

Finalmente dopo tre anni di dura lotta il Comitato dei Dipendenti sta ottenendo ciò che, in rappresentanza di oltre seicento lavoratori delle provincie di Ragusa, Siracusa, Agrigento, Catania e Palermo, ha sempre richiesto pacatamente ma insistentemente, ovvero il diritto al riposo, alla salute e al godimento dei diritti civili e religiosi degli operatori del settore commercio e delle loro famiglie. L’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi (nella foto), ha ideato una bozza di disegno di legge che introdurrà nuove regole per l’apertura e la chiusura dei negozi in Sicilia, predisponendo  delle modifiche alla legge regionale che regolamenta le deroghe domenicali e festive: Chiusura obbligatoria dei negozi il primo gennaio, a Pasqua, il 25 aprile, il primo maggio, il 2 giugno, il primo novembre, l’8 e il 25 dicembre e in altre 32 domeniche o giorni festivi dell’anno! L’apertura domenicale, per un limite massimo di 20 domeniche all’anno – secondo la bozza di ddl – sarà decisa dall’ amministrazioni comunale, sentite le associazioni sindacali e di categoria. Per eventuali e ulteriori deroghe, deciderà una conferenza di servizi, presieduta dall’assessore regionale alle Attività produttive, alla quale parteciperanno i rappresentanti del comune, della camera di commercio, delle organizzazioni dei consumatori, delle associazioni datoriali e dei lavoratori dipendenti. <<Sto seguendo personalmente, come presidente del Comitato e come Segretario del Commercio dell’ISA, l’iter della presentazione di questo disegno di legge, importantissimo per ridisegnare ed unificare le aperture domenicali nell’isola, affinché possa essere garantita la leale concorrenza e il rispetto di tutti i diritti degli operatori del settore. Nei prossimi giorni incontrerò l’Assessore Venturi, avendogli proposto già la nostra disponibilità a poter definire alcuni dettagli che solo i lavoratori del settore possono esporre, prima che il ddl venga presentato in giunta di governo e successivamente in Assemblea Regionale. Un grande segno di responsabilità politica e civile e’ stato dato dall’Amministrazione regionale, dimostrando che la nostra lotta, seppur non approvata dalla parte datoriale,  non è stata invano ed auspico che questo Ddl venga al più presto approvato.>>

 

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