AIELLO SULLA PROTESTA DEI FORCONI: “IL LEGITTIMO SICILIANISMO E’ MESSO A REPENTAGLIO DA UNA SERIE DI INIZIATIVE CHE FOMENTANO LO SCONTRO SOCIALE”

Continua in Sicilia la protesta organizzata dal Movimento dei Forconi che, come promesso, continuerà fino al 20 gennaio e, alcuni dicono, anche oltre. Nonostante il silenzio della stampa nazionale e dei TG quello che sta accadendo nella nostra Isola ha assunto dimensioni inaspettate e purtroppo, taciute. Solo le pagine dei Social Network come Facebook o Twitter e alcuni blog del web si stanno soffermando su quella che molti hanno iniziato a definire la “Nuova Primavera Siciliana” e sebbene ad essere attaccata per prima sia la classe politica che i Forconi definiscono corrotta, nepotista e super retribuita complice dello sfascio dell’economia” alcune figure hanno comunque deciso di intervenire sulla questione.

Secondo l’Onorevole Francesco Aiello, consigliere comunale di Vittoria, le forme di ribellismo che si stanno verificando in occasione della manifestazione “Forza d’urto”  però, non solo esprimono confusamente la voglia di protesta della nostra isola, ma rischiano anche di incanalare nell’alveo della contestazione settori della società siciliana che potrebbero inquinare la legittimità delle rivendicazioni.

Aiello segue ormai da anni l’evoluzione delle istanze formulate dagli agricoltori ma, secondo il consigliere vittoriese, il sicilianismo che da tempo teorizza attraverso scelte chiare e nette che hanno cercato di portare in primo piano le esigenze del nostro territorio, rischia di essere messo a repentaglio da una serie di iniziative che, nell’esasperazione del momento complessivo, fomentano lo scontro sociale in Sicilia e, peggio ancora, rischiano di determinare episodi spiacevoli come quelli che si sono già verificati in queste ultime ore.

“Ecco perché chiediamo – dichiara Aiello – un senso di responsabilità nell’attuazione di una protesta che non ci lascia indifferenti ma che certo non potrà mai risolvere tutti i problemi con cui, ormai da tempo, la nostra isola è costretta a confrontarsi. Il timore, inoltre, è che forze delinquenziali e mafiose, che nulla hanno a che vedere con il movimento degli agricoltori, approfittino di questo momento per creare ancora più caos e indirizzare politicamente alcune correnti della protesta”.

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