AI LETTORI DI “RAGUSA OGGI”

In questi anni, ritenendo di estendere sempre di più il libero dibattito e l’espressione pubblica delle proprie idee, abbiamo fatto sì che negli articoli del nostro giornale vi fossero tutti i commenti che ognuno postava.

Purtroppo abbiamo dovuto constatare che la rete si sta sempre più trasformando da libera espressione a libera violenza verbale senza regole e senza garanzia per chi viene offeso. Le persone vengono denigrate da parte di soggetti ‘anonimi’  che usano i ‘commenti’ ad usum delphini, infangando coloro che vengono citati nei nostri articoli sui quali noi ci assumiamo la responsabilità di ciò che affermiamo ma lo facciamo in un quadro di regole e di rigida deontologia professionale.

La libera espressione presuppone che il dibattito si faccia mettendo la propria faccia e la propria identità e tutto questo nei ‘commenti’ non avviene ed è una vera e propria barbarie, la trasformazione di un giornale in un “letamaio” dove persone oneste che in questi anni hanno toccato interessi e consorterie rischiano di trovarsi denigrati e infangati dalle stesse consorterie camuffate da ‘liberi commenti’.

Basta pensare che anche nei social network come Facebook vengono addirittura create false identità con tanto di foto, come è avvenuto durante questa campagna elettorale per le amministrative a Ragusa dove soggetti, spesso anche gli stessi che postano poi i commenti nei giornali on line usando pseudonimi, hanno creato dei finti profili nel tentativo, spesso riuscito, di condizionare i dibattiti in una certa direzione.

Purtroppo usando la metafora di Giovanni Sartori nella vita vi sono persone perbene e persone permale e siccome non vogliamo diventare strumento delle seconde a discapito delle prime ma vogliamo continuare a svolgere la professione di giornalisti con serietà ed onestà, da oggi, abbiamo deciso che nel nostro giornale on line non accettiamo più commenti e se qualcuno vuole dire qualcosa su qualsiasi argomento gli daremo tutto lo spazio che merita l’argomento stesso ma attraverso l’accertamento della identità di chi esprime la propria opinione  della quale ci si assume la paternità e la responsabilità.

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