Aggredito infermiere al pronto soccorso di Ragusa. Aggressore a processo. La Cgil evidenzia che Asp non si è costituita parte civile

Il 15 agosto 2022 un grave episodio di aggressione si è verificato presso il Pronto Soccorso di Ragusa, richiamando l’attenzione sulle difficili condizioni in cui operano gli operatori sanitari. Un infermiere è stato vittima di un attacco da parte di un accompagnatore di un paziente in attesa di essere visitato. La situazione è diventata estremamente pesante, con l’aggressore che ha strattonato l’infermiere ripetutamente, mettendo a rischio la sicurezza di una madre e di una bambina presenti nella sala d’attesa.

Fortunatamente, l’abilità e la presenza di spirito dell’infermiere e della madre hanno evitato conseguenze gravi. Tuttavia, l’episodio ha avuto un impatto notevole sulla vittima e sulla comunità sanitaria in generale.

Questa settimana si svolgerà la prima udienza del procedimento legale che accerterà le eventuali responsabilità dell’aggressore. Mentre il sistema giudiziario fa il suo corso, la comunità sanitaria e sindacale sta mostrando solidarietà all’infermiere vittima di questo atto violento.

Tuttavia la Cgil fa presente che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa non è costituita parte civile in questo procedimento. La FP CGIL sottolinea che gli operatori sanitari sono pubblici ufficiali e svolgono un compito delicato, spesso affrontando situazioni difficili e utenti in stato di disagio. Gli atti di violenza e aggressione nei loro confronti sono inaccettabili e richiedono una risposta decisa da parte dell’ASP e delle istituzioni.

La FP CGIL rinnova il suo sostegno e la solidarietà all’infermiere coinvolto in questo spiacevole episodio e a tutti gli altri professionisti sanitari che hanno subito atti di violenza o insulti sul luogo di lavoro. È essenziale, per il sindacato, che le istituzioni e l’ASP assumano un ruolo attivo nella protezione e nel sostegno dei propri dipendenti, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.

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