AFFIDAMNENTO AD UN TECNICO ESTERNO DI INACARICO PER IL PIANO DI RIEQULIBRIO

    La decisione di affidare ad un professionista esterno l’incarico di assistere il Comune nel procedimento per l’approvazione del Piano di Riequilibrio rappresenta il fallimento politico del Sindaco e della sua Giunta che da soli non sono riusciti a fare fronte alla difficile situazione finanziaria del Comune.

    Dopo un anno di annunci e di proclami sul superamento della crisi finanziaria e sul ritorno alla normalità del Comune, il Sindaco si accorge solo ora che occorrono impegno e competenza per seguire il problema principale che il Comune ormai da anni ha di fronte ed affida all’esterno quello che comunemente è un compito proprio dell’Amministrazione Comunale e dei suoi uffici, cioè interloquire con il Ministero e con la Corte dei Conti.

    Tutta la gestione del Piano in questo ultimo anno, come d’altra parte abbiamo sostenuto, è stata caratterizzata da improvvisazione e superficialità; dopo l’approvazione, il 30 dicembre 2012, alla prima scadenza per la rimodulazione, si è adempiuto grazie ad una responsabile autoconvocazione l’ultimo giorno utile, il 14 luglio, da parte del Consiglio Comunale, mentre alla seconda rimodulazione, il 24 gennaio, il Piano proposto dall’Amministrazione è stato interamente rielaborato dal Collegio dei Revisori dei Conti.

    Questo ultimo episodio ci conferma nella convinzione, che da mesi esprimiamo pubblicamente, che l’Amministrazione Comunale si dimostra impreparata a risolvere la questione finanziaria, dal Piano di Riequilibrio all’impostazione dei bilanci, caratterizzati, in modo allarmante, da una sopravvalutazione di entrate per tributi di anni pregressi ma non riscossi, da una espansione della spesa e dal ricorso eccesivo all’anticipazione di cassa, tutti elementi giudicati negativamente in tante occasioni dalla Corte dei Conti.

 

    La decisione di affidare ad un professionista esterno l’incarico di assistere il Comune nel procedimento per l’approvazione del Piano di Riequilibrio rappresenta il fallimento politico del Sindaco e della sua Giunta che da soli non sono riusciti a fare fronte alla difficile situazione finanziaria del Comune.

    Dopo un anno di annunci e di proclami sul superamento della crisi finanziaria e sul ritorno alla normalità del Comune, il Sindaco si accorge solo ora che occorrono impegno e competenza per seguire il problema principale che il Comune ormai da anni ha di fronte ed affida all’esterno quello che comunemente è un compito proprio dell’Amministrazione Comunale e dei suoi uffici, cioè interloquire con il Ministero e con la Corte dei Conti.

    Tutta la gestione del Piano in questo ultimo anno, come d’altra parte abbiamo sostenuto, è stata caratterizzata da improvvisazione e superficialità; dopo l’approvazione, il 30 dicembre 2012, alla prima scadenza per la rimodulazione, si è adempiuto grazie ad una responsabile autoconvocazione l’ultimo giorno utile, il 14 luglio, da parte del Consiglio Comunale, mentre alla seconda rimodulazione, il 24 gennaio, il Piano proposto dall’Amministrazione è stato interamente rielaborato dal Collegio dei Revisori dei Conti.

    Questo ultimo episodio ci conferma nella convinzione, che da mesi esprimiamo pubblicamente, che l’Amministrazione Comunale si dimostra impreparata a risolvere la questione finanziaria, dal Piano di Riequilibrio all’impostazione dei bilanci, caratterizzati, in modo allarmante, da una sopravvalutazione di entrate per tributi di anni pregressi ma non riscossi, da una espansione della spesa e dal ricorso eccesivo all’anticipazione di cassa, tutti elementi giudicati negativamente in tante occasioni dalla Corte dei Conti.

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