AEROPORTO DI COMISO: IL GIORNO DOPO L’ITITOLAZIONE

 Si spengono i riflettori, ma non si spengono le polemiche il giorno seguente alla re intitolazione dell’aeroporto di Comiso al deputato del PCI Pio La Torre ucciso dalla mafia. Si cancella così di fatto l’intitolazione al Gen. Vincenzo Magliocco, eroe di guerra e medaglia d’oro al valore militare e di cui l’aeroporto portava il nome sin dal 1936, anno in cui fu costruito. Aeroporto militare, prima, civile dopo, e successivamente base NATO , diviene, definitivamente nel 2007, aeroporto civile di Comiso.

I cittadini, ancora increduli, si sarebbero aspettati da questa amministrazione, se proprio avesse dovuto cambiare l’intitolazione, un referendum democratico. Detto ciò, la cerimonia di gala che tutti aspettavamo non c’è stata, non c’è stato pubblico, tranne i passeggeri in transito all’aeroporto. C’è stato solo uno spiegamento di forze dell’ordine e tiratori scelti appostati sopra i tetti a garanzia di non so che,  e la presenza di alcuni manifestanti del NO MUOS. La targa, dedicata a Pio La torre, è stata scoperta dal Presidente del Senato Grasso e dal Sindaco di Comiso Spataro alla presenza del figlio di La Torre e delle autorità.

Dall’opposizione, questa cerimonia-passerella è stata definita una farsa. Commenti rigettati dal Presidente del Senato che afferma: “Era doveroso  che l’aeroporto tornasse a portare il suo nome. E’ stato offensivo nei confronti di Pio La Torre togliergli il nome dell’aeroporto, più all’uomo che al politico, e questa cerimonia restituisce giustizia a un grande uomo: ci vorrebbero più persone come Pio La Torre, che incarnano autenticamente le doti di chi si è sacrificato per contrastare la mafia.” 

Certo, per Magliocco, sapete, il Generale, quello caduto per quel Tricolore, per lo stesso Tricolore che oggi lo ripudia insieme alle più alte cariche dello Stato che ogni anno depongono la corona d’alloro davanti al milite ignoto (si vede che Magliocco era figlio di ignoti), compreso il Presidente Napolitano (che da studente aderisce al gruppo universitario fascista, poi diventa  comunista d’un pezzo, per convenienza) non è stato  offensivo.

Il sindaco, dopo avere letto le lettere di congratulazione pervenute del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Presidente della Camera Laura Boldrini, per avere re intitolato l’aeroporto di Comiso a Pio La Torre, quasi a difendere l’infelice scelta ordinata dal suo partito con un discorso scialbo, mi è sembrato come una persona spaesata e prestata alla politica.

Il governatore Crocetta, avendo visto la presenza dei manifestanti del NO MUOS non è intervenuto, forse per  timore di essere fischiato. Di tutt’altro avviso invece il deputato Regionale Giuseppe Di Giacomo, che dalle pagine di facebook delirando, sparava a zero le sue (“…non mi è chiaro se uno è fascista perché è un coglione, o è un coglione perché è un fascista. Mah…”), additando i fascisti, paragonandoli  a degli attributi, mentre il giorno dopo, asseriva di avere risolto i suoi problemi, “stamattina Pio La Torre è stato onorato dallo Stato. Bene. P.S. Ho risolto il mio dilemma di ieri. Falso allarme, non esistono più i fascisti. Scomparsi. W l’Italia democratica e repubblicana!”

Credo che i fascisti siano presenti, felici e vegeti,  se non ci fossero bisognerebbe inventarli, altrimenti avremmo una dittatura comunista. I cittadini lo hanno visto, i comunisti di fatto, senza dare ascolto a nessuno, nemmeno ai dissidenti del loro PD, con un atto d’arroganza , come se fossero i padroni di questa Nazione, come se avessero i carri armati di piazza Tienanmen, hanno intitolato l’aeroporto di Comiso a Pio La Torre.

Si consuma così l’ennesima lotta tra Israeliani e Palestinesi, destra e sinistra, una spaccatura politica territoriale. Speriamo, che nel prossimo futuro, qualcuno possa mettere pace a questa vergognosa diatriba.

 

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