AEROPORTO DI COMISO: CHE FINE HA FATTO IL DECRETO INTERMINISTERIALE?

E’ passato un mese dei due previsti per la firma del decreto interministeriale che sancisce ufficialmente l’apertura al traffico aereo dell’Aeroporto di Comiso. A che punto siamo? L’on. Pippo Digiacomo torna sulla questione: “A quanto pare, siamo ancora in alto mare per le solite “quisquilie e pinzellacchere” dei burosauri romani.

Fatto sta che il decreto non è alla firma nemmeno del ministero dei trasporti; dopodiché deve andare all’economia per la fase più delicata: chi deve mettere i soldini per i controllori di volo, questione tutt’altro che pacifica. Ricordo che un conto sono i protocolli, un conto i decreti.

Ora io vorrei sapere con quale faccia incalziamo la società di gestione per attivare i voli dallo scalo di Comiso quando è da sei mesi che lo scalo è pronto, ci siamo persi appresso alle scartoffie e alle questioni di lana caprina e non siamo in grado di consegnarlo alla SOACO.

Per quello che ne so io, la società non ha alcuna intenzione di avviare la complessa macchina organizzativa che porterà all’apertura dello scalo se prima questo non sarà consegnato come opera completa sul piano tecnico, amministrativo e autorizzativo.

Da quel momento SOACO si prende un anno di tempo. Ma un anno da quando? Da ottobre? Da novembre? Da gennaio dell’anno prossimo?

Pertanto, se entro questo mese non sarà firmato il decreto sposteremo a Roma la protesta iniziata nel mese di luglio col mio incatenamento e ritorneremo solo quando avremo messo fine a questa vicenda che da fiore all’occhiello dell’operosità e della buona politica iblea si è trasformato in vergogna nazionale”. (r.c.)

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