AEROPORTO DI CATANIA: SOLUZIONE LIBANESE

“Lo scenario” Sac ha titolato Tony Zermo il suo lungo articolo per (tentare di) spiegare ai lettori de La Sicilia cosa stia avvenendo nella lotta per la “privatizzazione e quotazione in Borsa” dello aeroporto di Catania.
Nelle e tra le righe (numerose,per i suoi metri di comunicazione) il Nostro giornalista ha fatto capire come risolvere il problema dello scalo di Fontanarossa sia piú complicato e difficile della elezione del Presidente del Libano…che,per quanti non lo sapessero,viene eletto grazie ad una miscellanea di proporzioni etnico-religiose e politiche in confronto alla quale impallidiva pure il Manuale Cencelli di democristiana memoria.
Dalla parole di Crocetta,Bianco,Riggio sembrerebbe che il prossimo “vertice” tra i tre   dovrebbe portare ad “individuare il percorso da seguire” per arrivare alla soluzione ma tenendo presente che si devono aspettare le decisioni della Sac (la società concessionaria dei servizi aeroportuali) e che i Ministeri interessati sono piú di due…
Considerando che,nella pagina precedente,l’ottimo Mario Barresi aveva tratteggiato il percorso necessario per la nuova governanza della stessa Sac (con elezioni e nomine nelle tre Camere di Commercio interessate) etc.,etc..confesso di aver rinunciato al tentativo di capire “cosa” esattamente stia succedendo e “quali” siano i veri interessi dietro questa storiaccia tutta siciliana.
Si,proprio tipicamente “nostrana”…visto che tutti gli altri scali italiani hanno trovato il proprio “equilibrio di proprietà e gestione”…resta fuori soltanto la Sac con l’aeroporto di Catania !!
Come finirà ?? Credo neppure Zermo possa ipotizzarlo,ma non promette affatto bene…
A proposito,ma non vuole essere certo una ipotesi auspicabile,ricordo che in Libano (alla fine) i Presidenti li eleggono…ma poi,spesso,li ammazzano pur

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