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Addio spiaggia libera a Marina di Ragusa? Ecco cosa sta succedendo quest’estate
17 Lug 2025 09:26
L’estate è arrivata e con lei il consueto afflusso di bagnanti a Marina di Ragusa, storicamente conosciuta per le sue ampie spiagge libere e per l’accessibilità gratuita al mare. Eppure, chi negli anni passati era abituato a piantare l’ombrellone dove voleva e magari sciacquarsi i piedi sotto una delle docce pubbliche prima di risalire sul lungomare, oggi si ritrova davanti a un panorama un po’ cambiato.
Le concessioni per ombrelloni e sedie a sdraio a pagamento si sono moltiplicate, e in alcuni tratti del litorale – come denuncia anche il consigliere comunale Sergio Firrincieli – la situazione è diventata eccessiva. Spazi che prima erano liberamente fruibili sono ora occupati da file ordinate di postazioni private, prenotabili solo a pagamento. Una trasformazione che sta facendo discutere residenti, turisti e operatori. Marina di Ragusa diventerà come Rimini o Ostia, solo per citare alcuni litorali italiani noti proprio per la riduzione di spiagge libere. Ci sarebbero anche dei furbetti che, con vari stratagemmi, hanno via via allargato la propria presenza sulla spiaggia, sempre per offrire servizi a pagamento.
A sollevare il caso è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli, che lancia l’allarme: “La spiaggia libera rischia di essere compromessa. Il sindaco fermi tutto”. Firrincieli punta il dito contro le autorizzazioni rilasciate “a pioggia” nelle ultime settimane e chiede che si blocchino subito tutte le nuove concessioni in arrivo, molte delle quali, secondo le sue informazioni, sarebbero già in fase di valutazione presso gli uffici comunali. Non solo: il consigliere chiede anche una verifica accurata su quelle già approvate, per capire se siano state rilasciate nel rispetto della normativa e se ci siano eventuali manufatti in spiaggia sprovvisti dei pareri richiesti.
Ma non è solo la questione degli ombrelloni a far discutere. Quest’anno il Comune ha anche deciso di rendere a pagamento anche le bocchette basse delle docce pubbliche che permettevano almeno di togliersi la sabbia dai piedi. Una scelta probabilmente motivata dal contenimento degli sprechi idrici, ma che ha un effetto concreto: chi non paga trascina la sabbia sulle strade del lungomare. Il risultato? Zone sempre più sporche, e tratti di marciapiede o pista ciclabile che diventano scivolosi e insidiosi.
È giusto far pagare tutto, anche un gesto semplice come pulirsi i piedi prima di risalire a casa? È prioritario davvero? Domande che molti cittadini si pongono. Non si tratta di essere contro il turismo o i servizi – che anzi sono benvenuti quando ben gestiti – ma di trovare un giusto equilibrio, garantendo sempre un diritto al mare per tutti, anche per chi non può o non vuole pagare ogni servizio.
Marina di Ragusa sta cambiando, e forse è anche normale. Ma l’impressione è che si stia perdendo, pezzo dopo pezzo, quell’identità fatta di accessibilità, libertà e semplicità che l’ha resa tanto amata. E se la trasformazione fosse irreversibile? Se anche voi avete notato qualcosa che non va, segnalatelo alla nostra redazione.

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