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ADDIO PROVINCE!
20 Mar 2013 06:02
Verranno abolite le Province regionali in Sicilia. “L’Ars ha appena approvato un maxi-emendamento della maggioranza che sospende le elezioni previste a fine maggio; manca solo il voto finale al ddl. Gli enti saranno commissariati ed entro l’anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni, i cui componenti saranno indicati dai sindaci. Non si terranno più elezioni per presidenti di province e consiglieri” (Ansa)
Addio Province siciliane. Siamo arrivati ad una conclusione piacevole per chi non le reputava utili, per chi le considerava indispensabili, per chi era neutrale. La decisione è arrivata dopo contestazioni da parte del centro destra, di alcuni partiti della coalizione, di cui riportiamo la discussione accesa e, certamente, non unanime, per onor di informazione . L’abolizione e la sostituzione con almeno Liberi Consorzi sarà meno dispendioso? Domanda lecita ma che non ha una risposta.
Ecco la cronaca della seduta all’Ars del 19 marzo .
18.10 Il presidente della Regione Rosario Crocetta: “Vogliono bocciare il ddl di riforma? Chi lo farà, si prenderà le proprie responsabilità. Ma sappia che non finirà lì. Scenderemo per strada e chiederemo ai cittadini, attraverso un referendum, se vogliono o meno abolire le Province”. E’ concreto, quindi, il rischio di franchi tiratori celati dietro il voto segreto. Sul punto, il governatore è sibillino: “Chi lo sa…”.
17.50 Bernadette Grasso (Grande Sud): “Questo ddl non fa altro che cavalcare un senso diffuso di antipolitica, senza ottenere alcun vero vantaggio, o risparmio. E’ un risparmio, infatti, togliere ai cittadini la possibilità di esprimersi attraverso il voto?”
17,15 Vincenzo Fontana (Pdl): “Con questa riforma stiamo solo restringendo spazi di democrazia, e stiamo puntando a un modello che ha già dimostrato di essere fallimentare, visto che per le Province si sta pensando a uno schema simile a quello degli Ato”.
17.28 Salvatore Cascio (Cantiere popolare): “Ci stiamo arrovellando su una discussione che è frutto di uno stato confusionale. Che coinvolge, per primo, il nostro presidente della Regione. A febbraio Crocetta disse che voleva far tenere le elezioni amministrative ad aprile. Poi gli hanno fatto notare che non era conveniente, e le ha spostate a maggio. Poi, un bel giorno, Crocetta ha addirittura pensato di abolire le province. La confusione è totale”.
17.21 Giorgio Assenza (Pdl): “Il governo, invece di pensare ai problemi veri della Sicilia, vuole solo annunciare urbi et orbi che si vuole cambiare tutto, per non cambiare nulla. L’articolo 114 della Costituzione dice che la Repubblica – e anche la Sicilia fa parte della Repubblica italiana – è composta da Regioni, Province e Comuni. Non credo quindi che la nostra Assemblea possa legiferare per l’abolizione. Quello che si vuole fare, tra l’altro, è solo una riforma di facciata: forse non vi piace il nome ‘Provincia’. Ma voi non state abolendo nulla”.
17.15 Francesco Scoma (Pdl): “Noi oggi pensiamo di abolire le Province, e andiamo verso un commissariamento che non sappiamo quanto ci costerà. E certamente i veri costi per il personale non è nelle Province, ma in altri enti locali. E i trasferimenti da parte della Regione verso le Province sono stati di gran lunga più scarsi di quelli destinati agli altri enti locali”.
17,30 Toto Cordaro (Cantiere popolare) si rivolge al presidente Crocetta: “Presidente, abolire un ente intermedio è come se fosse una riforma costituzionale e non può essere imposta a colpi di maggioranza. Si fermi qui. Gli impegni presi all’Arena di Giletti non possono calpestare quest’Aula. Non ci costringa a utilizzare tutti gli strumenti per bloccare questa riforma, che lei vuole imporre in maniera arrogante”.
17.00 Il presidente della Regione Rosario Crocetta è a Sala d’Ercole.
16.55 Sempre Formica: “Le province negli anni hanno contratto dei mutui per circa 292 milioni di euro, attualmente in linea col patto di stabilità. Ma, una volta sciolte le Province questi mutui andrebbero caricati sul patto di stabilità regionale, che è ormai al limite. Inoltre con questa riforma si sottrae al popolo il diritto di eleggere i propri rappresentanti, per darlo alla ‘malapolitica’”.
16.48 Formica (Lista Musumeci): “Il governo chiede la soppressione di un ente così importante senza tenere conto dei veri risparmi. Non ci sono state mostrate cifre, nè dati sugli effettivi tagli che si vogliono apportare. Questa è una norma illegittima e incostituzionale e determinerà la bancarotta della Sicilia”.
Per alcuni esponenti del centro destra è tutto un bluff, in quanto la soppressione, la sostituzione in Liberi Consorzi, il commissariamento non risolvono proprio niente. Tutto rimane invariato in termini di costi.
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