Addio a Donna Rosetta, la prima lettrice di Camilleri e silenziosa custode di Montalbano

Se n’è andata in silenzio, com’era vissuta accanto a uno dei più grandi scrittori del Novecento. Donna Rosetta, al secolo Rosetta Dello Sisto, compagna di vita di Andrea Camilleri, è morta lasciando dietro di sé una traccia profonda e discreta nella storia letteraria italiana. Non solo moglie e madre, ma anche la prima lettrice, il primo sguardo sui romanzi del maestro siciliano.

Per decenni è stata il perno della famiglia Camilleri, presenza costante tra Roma, la “vera Vigata” di Porto Empedocle e Bagnoli, la frazione di Santa Fiora in Toscana dove il grande scrittore si rifugiava lontano dal clamore, tra amici fidati e panorami sospesi. La loro storia d’amore è durata 62 anni.

La complice silenziosa di un genio

Rosetta non cercava le luci della ribalta, ma chi ha frequentato da vicino la casa Camilleri sa quanto fosse fondamentale nel processo creativo dello scrittore. Con discrezione, leggeva, ascoltava, consigliava. A lei toccava il privilegio – e la responsabilità – di essere la prima voce a risuonare nella mente dell’autore del commissario Montalbano.

Un legame profondo con la Sicilia e con la memoria

Accanto al marito, Rosetta ha condiviso una vita intrisa di cultura, ironia, passione civile e amore per le radici. Quella Sicilia che Camilleri ha narrato al mondo era anche la sua, e la sua presenza ha contribuito a renderla viva nella quotidianità familiare.

Il saluto della Strada degli Scrittori

«Con Donna Rosetta se ne va una protagonista silenziosa di un’avventura straordinaria», scrivono commossi i membri della Strada degli Scrittori, che la ricordano con affetto e si stringono attorno alle figlie e ai nipoti.

In un tempo di rumori e protagonismi, Rosetta Camilleri ha incarnato la forza gentile di chi sostiene, ascolta, ispira. E forse è anche grazie a lei se, tra le pagine di Andrea, Montalbano ha avuto un cuore più umano e profondo.

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