Ad Acate parte il progetto Coasting: verso una governance partecipata per le coste ragusane

Oggi ad Acate si è dato il via alla tre giorni di confronto che vedrà tutti i comuni della costa del territorio di Ragusa impegnati insieme agli altri enti del territorio di Ragusa, le università, le associazioni e i rappresentanti della comunità locale per affrontare temi importanti per la nostra costa come l’erosione costiera, la governance e i piani di utilizzo del demanio marittimo e la riqualifica delle attività antropiche sulla costa, verso uno sviluppo più sostenibile.
L’obiettivo è identificare possibili soluzioni che compongano una pianificazione partecipata e condivisa, seguendo l’approccio proposto dal Contratto di Costa: uno strumento che permette di gestire le problematiche della fascia costiera, condividendo informazioni, dati e soluzioni per rispondere ai molteplici problemi del patrimonio costiero, in maniera integrata e concertata.
Questa attività rientra nell’ambito del progetto “Coasting – Coastal integrated governance for Sustainable Tourism” (cofinanziato dal FESR nell’ambito del programma Interreg Med), che ha come obiettivo il rafforzamento dello strumento di governance multilivello come i Contratti di Costa e i Contratti di Baia.

Partner del progetto è il Dipartimento dei Beni Culturali e Identità Siciliana della Regione Siciliana, che in sinergia con la Soprintendenza del Mare, il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana e la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, ha organizzato questi 3 giorni di confronto nella provincia di Ragusa, identificata come area pilota del progetto. Il lavoro di concertazione sarà supportato dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa, ing. C. Sinatra e arch. S. Distefano; dall’università di Messina, prof. G. Randazzo e dall’università la Sapienza di Roma, prof. S. Santangelo; dall’ARTA Sicilia, ing. M. Erbicella e dallaSvi.Med.onlus, ing. G. Iacono.
Oggi ad Acate (presso il Castello dei Principi di Biscari) e mercoledì 2 ottobre a Ispica (presso la sede del Comune) è previsto lo svolgimento dei tavoli tecnici di concertazione sulle tre tematiche e infine il momento di sintesi del dibattito si svolgerà a porte aperte durante un evento pubblico a Ragusa, presso la sede della Soprintendenza di Ragusa (ex cinema Ideal) dalle ore 15:00 alle 19:00.

“Tutelare significa conoscere e senza la conoscenza adeguata e precisa del patrimonio culturale diventa vana ogni azione di tutela, valorizzazione e fruizione” dichiara il Soprintendente del Mare , d.ssa Valeria Li Vigni, “dobbiamo supportare una proposta di turismo costiero sostenibile in grado di promuovere, nel rispetto del patrimonio culturale e paesaggistico delle zone costiere e delle baie, le risorse naturali. Soltanto attraverso un coinvolgimento generale riusciremo a creare conoscenza, affezione, senso di appartenenza e responsabilità sociale, al fine di sviluppare in sintonia un quadro coerente per il recupero e la gestione costiera, e per aumentare il coordinamento e l’integrazione tra le azioni relative al turismo costiero e marittimo responsabile nell’area Mediterranea”.
“Le nostre coste sono un ecosistema vulnerabile. Dal XX secolo in poi l’uomo ha accelerato i tempi di trasformazione ad una velocità pari al proprio progredire tantoché le mutazioni per le quali sarebbero occorsi secoli si sono avute nell’arco di pochi decenni” spiega il Soprintendente di Ragusa, arch. Giorgio Battaglia, “oggi bisogna fare i conti con varie cause quali la mancanza di apporto di sedimento fluviale per l’imbrigliamento dei fiumi e per la costruzione di dighe, le grandi opere infrastrutturali marine che variano il percorso delle correnti, l’agricoltura intensiva ai margini della costa che, insieme alle industrie, inquinando, fanno arretrare la poseidonia, la miriade di abitazioni che impediscono il movimento dunale”.

“Il problema dell’erosione delle spiagge è un tema che coinvolge molti enti locali, sul quale, però, si è sempre intervenuto solo con singoli provvedimenti tampone dettati dall’emergenza.” Dichiara il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, dott. Maurizio Croce, aggiungendo: “Il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha voluto scommettere, attraverso l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, su un progetto sperimentale che deriva dalla necessità di avere un’unica visione strategica che veda la Regione come organismo sovra-comunale per fare sintesi dei vari progetti di ripascimento presentati dalle singole Amministrazioni. La visione unitaria di diverse unità fisiografiche impedirà nel prossimo futuro a dover affrontare singole emergenze derivanti da opere infrastrutturali inserite nel contesto marino senza una corretta conoscenza delle correnti”.

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