ACQUA PUBBLICA CI METTO LA FIRMA!

E’ uno slogan ad effetto quello che accompagna la campagna referendaria iniziati pro ieri a mezzogiorno nella sede provinciale della Cgil. Una battaglia di civiltà come l’hanno chiamata nel sindacato per togliere l’acqua, un bene comune ed un diritto umano universale, un bene essenziale umano che appartiene a tutti e nessuno può appropriarsene. L’acqua non si vende insomma con una bellissima foto che indica in una pompa di benzina infilata in una fontanella, la indisponibilità di questo prezioso bene per fare profitti.  Quindi sono stati spiegati i tre motivi fondamentali del referendum che vuole fermare la privatizzazione dell’acqua, perché si deve ripubblicizzare la gestione del servizio idrico, perché si devono eliminare i profitti dal bene comune che è, appunto, l’acqua. E non sono mancati i motivi di una scelta che vanno dal togliere l’acqua dal mercato dei profitti, per una gestione pubblica e partecipata perché si scrive acqua e si legge democrazia. Insomma ci sono tutti i motivi per partecipare ad un referendum sulla pubblicizzazione dell’acqua e occorre allora coinvolgere quanto più gente possibile per fare diventare un problema di èlite un problema sociale. (p.c.)

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