Accorpamento scuole modicane, botta e risposta fra Pd e maggioranza

E’ scontro aperto, a Modica, sull’accorpamento di alcune scuole cittadine.

Per il PD, che parla di “fusione a freddo di alcuni plessi sotto un’unica realtà con evidenti diversità territoriali”.  Per la maggioranza, la situazione attuale è colpa di alcune scelte fatte dall’amministrazione precedente. 

“Nel giro di pochi anni- si legge nella nota del Pd- la chiusura per sottodimensionamento di alcune istituzioni scolastiche è stata subita dai cittadini che increduli hanno dovuto accettare scellerate scelte. L’anno scolastico si chiude mietendo l’ennesima vittima: il Circolo Didattico Piano Gesù perde la propria autonomia e rischia l’accorpamento ad altra istituzione.  Il rischio è evidente: la mancanza di una istituzione autonoma nel quartiere di Modica Alta non sarebbe la sconfitta di una zona ma dell’intera città. Si badi bene che tale rischio non sarebbe determinato dall’inesorabile esistenza di numeri esigui, ma da cattive scelta (il bacino va ben oltre le 600 unità necessarie). Chiaramente immaginiamo la resistenza di chi tra le scuole tenderà a far valere il proprio confine per raggiungere il maggior vantaggio, ma è pur vero che le piccole vittorie di contrade causerebbero una dura sconfitta per la città. Riteniamo opportuno la convocazione di un urgente consiglio comunale aperto, che parli alla città perché anche questa non sia una scelta presa nelle stanze di potere ma aperta e condivisa”.

Non si è fatta attendere la replica della maggioranza. Ad intervenire il consigliere comunale Alessio Ruffino, che dichiara:  “già dal 2014 ci siamo fatti portavoce dell’eventuale disagio che sarebbe derivato dalla scomparsa dell’autonomia scolastica in alcuni istituti e delle ricadute che il quartiere Modica Alta ne avrebbe potuto subire, dopo aver ereditato dall’amministrazione precedente l’accorpamento della ‘De Amicis’ alla ‘Carlo Amore'”.

Sindaco e consigliere Ruffino a questo punto si chiedono “cosa sia scaturito da quei tavoli provinciali (perché la provincia ancora esisteva) che si sono tenuti durante l’ultimo quinquennio di amministrazione provinciale, con il Pd al governo cittadino e con assessore all’istruzione il consigliere Tato Cavallino.   L’amministrazione già nel 2018 ha votato in giunta una delibera (la n. 237 del 19 settembre 2018) per chiarire qual è la modalità di riorganizzazione del settore dell’istruzione a Modica, con l’individuazione di 5 grandi poli scolastici: Modica alta, Modica bassa, Frigintini e due macro aree del quartiere Sorda. Nasce quindi la necessità di rivedere l’offerta formativa di tutti i circoli partendo dalle esigenze sociali e demografiche e garantendo la sicurezza in ogni istituto scolastico”.

“Stiano quindi sereni gli esponenti Pd ed il consigliere Cavallino- si legge ancora nella nota del consigliere Ruffino- perché non si perderà l’autonomia già da quest’anno, poiché con la deroga avuta presso l’assessorato regionale, si continuerà in questa direzione senza passi indietro e affinché dall’anno scolastico 2020/2021, si possa istituzionalizzare il processo su cui si sta lavorando ormai da anni”.

Infine, il consigliere Ruffino comunica che il Sindaco, ha già incontrato i sindacati e ha convocato per lunedì alle ore 17, un tavolo di concertazione tra i dirigenti di tutti gli istituti della città e i sindacati, per definire insieme quali saranno le linee guida del futuro scolastico di migliaia di studenti modicani. “Qualcosa che andava fatta nel 2012- scrive Ruffino- adesso vede luce e si scongiura così il pericolo di accorpamenti dannosi”:

Parole che, ovviamente, non sono piaciute al Pd che controreplica accusando l’attuale maggioranza di non volersi assumere le proprie responsabilità. “Il sottodimensionamento risale al 2012, ma da norma la scuola resta in ”reggenza” per il successivo anno scolastico in attesa che l’amministrazione concordi con la Regione un piano di dimensionamento ottimale. I tavoli di trattativa, avviati con la Regione dall’amministrazione Buscema, che prevedevano la proposta di un unico istituto comprensivo a Modica Alta, trovarono il limite della neo eletta amministrazione Abbate, che incapaci di esprimere una proposta, accettarono le scelte della Regione: accorpare ‘De Amicis a ‘Carlo Amore’ di Frigintini. Non comprendiamo cosa possa centrare la Provincia se non il silenzio assordante di chi allora non espresse pensiero alcuno: l’allora consigliere Abbate”.

“Grazie dell’invito- scrivono ancora dal Pd- ma ci dispiace, non c’è ‘da stare sereni'”.

 

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