È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ACCOGLIENZA IMMIGRATI. AFFARISMO SCATENATO. NONA. SOLO A ROMA
14 Dic 2014 21:46
Il grande affare dell’accoglienza di immigrati trova a Vittoria e dintorni una preoccupante conferma che va scandagliata, a tutti i livelli.
Faccio appello ai giornalisti che sono ancora in grado di reagire. Fate un viaggio dentro questo problema a Vittoria e raccontatelo, fatelo per amore della umanita’ e delle cose buone.
Sento circolare cose terribili e l’esistenza di una sorta di lobby territoriale trasversale che ha fatto dell’accoglienza un affare a tutti i costi. A Vittoria si è organizzata senza eccessive cautele e l’entusiasmo delle imprese caritatevoli uno dei più succosi e lucrativi business mai esistiti. Senza alcuna gelosia tra le varie componenti della società vittoriese, sono sorte come funghi associazioni, cooperative, iniziative dedicate alla accoglienza di immigrati e ai soldi che se ne ricavano.
Faccio ammenda per qualche imprecisione o generalizzazione, ma assicuro che confermo l’esistenza di situazioni del tutto compatibili e oneste. Come in ogni vicenda umana, esistono sempre le cose peggiori e cose più civili e oneste.
L’opinione pubblica deve essere informata, le paratie di contenimento del cerchio magico che assedia questo nostro Comune, devono essere abbattute. Dobbiamo non solo capire ma anche denunciare come sia diventato possibile pensare di fare affari e fregare soldi su queste cose, di derogare pesantemente dai requisiti strutturali previsti dal Decreto del Presidente della Regione, di assumere spesso il volto di affaristi spregiudicati, di equivocare contratti di lavoro soprattutto per il ruolo dei volontari e valicare brutalmente i limiti numerici degli ospiti assegnati rispetto alle possibilità delle strutture di accoglienza, di violare norme sanitarie fondamentali, di utilizzare in maniera generalizzata alimenti del Banco alimentare anche per gli immigrati che sono utenti paganti. Esisterebbe un accordo trasversale persino per concordare i ribassi delle gare. Niente regole per madama la marchesa.
Il Comune e la Asp accertino se sussistono situazioni patologiche che sconfinano con lo sfruttamento affaristico del fenomeno della accoglienza di immigrati a Vittoria.
In tal senso non può non destare meraviglia e indignazione la contiguità di consulenti e amministratori comunali di Vittoria con le problematiche connesse. I controllori erano anche da controllare. Sarà questo il motivo per cui la situazione vittoriese rassomiglia stretta stretta alle vicende romane ? La mongolfiera della carità si è infranta sulle secche dell’affarismo. Anche a Vittoria, e non solo a Roma, l’accoglienza di immigrati si è organizzata in affarismo e procura profitti straordinari. E allora bisogna aprire gli occhi e dire pane al pane. Le apparenze talvolta ingannano.
Sembra che siano una decina (10 ) i Centri di accoglienza attivi nella Citta’ di Vittoria. Un numero spropositato persino rispetto a Roma, dove opera la centrale operativa.
10 Centri sono veramente troppi. Ma la rete della solidarieta’ in questa nostra citta’ sa bene come farsi i conti. Per ogni minore sono circa 80 euro, per ogni maggiorenne circa 40.
Lo stato da’ un rimborso anche per i pasti consumati, e un bonus iniziale di accoglienza.
Vittoriesi nella fame, poveri senza casa e senza cibo, ma almeno si desse a ogni povero residente a Vittoria la stessa possibilita’ di avere un abituro e di mangiare un pasto.
Nicosia però sottrae dalla disponibilità dei Vittoriesi, destinandolo a nuovo Centro di accoglienza, il Ferrohotel , che doveva invece servire per ospitare il Comando vigili o altri uffici comunali, risparmiando sui fitti.
Nicosia, tradendo questo obiettivo, ne ha fatto un Centro di accoglienza, una fabbrica della solidarieta’ a pagamento, che si aggiunge ai 10 gia’ esistenti.
Come e’ possibile una cosa del genere ? Come e’ possibile sottrarre una ricchezza e un valore alla propria comunita’ per realizzare una cosa che e’ gia’ gravemente ipertrofica e sovraordinata, ma sicuramente ricca di soldi per chi li gestisce ?
Come stanno le cose….? Forse qualcuno potra’ meglio farmi capire questo intreccio mefistofelico di buone intenzioni e di losco affarismo.
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