ABUSIVISMO EDILIZIO SULLA COSTA: RIPRISTINARE LA LEGALITA’

La vicenda degli agglomerati abusivi sulla costa iblea sta assumendo aspetti paradossali perché infarcita di inesattezze, a volte in buona fede ma spesso, da parte di diversi esponenti politici, di autentica mala fede tesa solo a procurarsi futuri vantaggi elettorali. E’ bene quindi fare un po’ di chiarezza.

Nell’area SIC, che a Passo Marinaro arriva a 220 metri dalla battagia, si possono fare solo interventi di tutela della dune mobili embrionali. Nell’area ricadente in zona 3 del piano paesaggistico, che riguarda tutta l’area di Passo Marinaro, si possono fare solo interventi di tutela, conservazione del patrimonio naturale, rinaturalizzazione: niente parcheggi, campi di calcetto né tanto meno varianti al PRG. Infine nei primi 150 metri dalla battigia ogni edifico è abusivo,  non sanabile, per cui va abbattuto come previsto da norme nazionali, regionali, sentenze della magistratura, pareri della soprintendenza. In questo ultimo caso rientrano per intero Branco Piccolo e parte di Punta Braccetto e Passo Marinaro.

 

Ma da oltre 20 anni l’illegalità domina nell’intera area è ciò impedisce quella valorizzazione che tanti  oggi invocano. Infatti prima di avviare ogni intervento di riqualificazione naturalistica occorre ripristinare la legalità a partire dall’abbattimento di tutti quei fabbricati abusivi non sanabili. Legalità  che l’amministrazione comunale di Ragusa sembra non voler ristabilire visto che finora, in due anni, non solo non è stata emessa alcuna ordinanza di demolizione, ma non sono neanche stati notificati ai proprietari i dinieghi di sanatoria.  E ciò nonostante ripetuti interventi del Dipartimento  Regionale dell’Urbanistica (vedi box allegato).

Di fronte all’inerzia rispetto alle diffide e agli inviti della Regione Sicilia volti a risolvere una volta per tutte la piaga dell’abusivismo edilizio nelle aree di pregio, Legambiente si è vista costretta, ai sensi dell’art. 2 della L.R. n. 66 del 21 agosto 1984, a richiedere all’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana l’invio urgente di un commissario ad acta per mancata emissione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio; ciò affinchè venga dato finalmente l’avvio alle procedure necessarie alla predisposizione delle proposte di delibera da sottoporre al Consiglio Comunale di Ragusa inerenti le opere edilizie  abusive che risultano insanabili.

 

GLI INTERVENTI DEL DIPARTIMENTO REGIONALE ALL’URBANISTICA

nota n. 11753 del 30/5/2013

Impone ai comuni siciliani, e tra questi il comune di Ragusa, ad emettere entro il settembre 2013 provvedimenti repressivi in materia di abusivismo edilizio;

circolare n. 14055 del 3.7.2014

 

I comuni, e quindi anche Ragusa, hanno l’obbligo di effettuare interventi repressivi riguardo gli abusi edilizi; l’opera abusiva non sanabile deve essere prioritariamente demolita;

circolare n. 3 del 28.5.2015

Nei confronti  dei proprietari che non eseguono l’ingiunzione di demolizione deve essere irrogata una sanzione da 2.000 a 20.000 €, mentre i responsabili della mancata o ritardata emanazione della sanzione sono soggetti a provvedimenti di natura disciplinare ed erariale. oltre che eventualmente di natura penale.

 

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