A VOLTE SONO LE SCELTE SBAGLIATE A DETERMINARE SPRECHI E DISSERVIZI

Il commento all’articolo della prof.sa Maria Colombo «Essere “pazienti” al Maggiore di Modica», scritto dal dott. Sandro Vero, dell’Ufficio Comunicazione dell’Asp, si presta ad una piccola chiosa che la mia lunga esperienza  non può non esprimere.

Ci conforta molto, invero, che gli sforzi dell’Asp tesi ad umanizzare gli operatori nei rapporti con i pazienti siano ad un buon punto, ma le considerazioni dell’autore dell’articolo non erano incentrati sulla cortesia del personale, da considerare come una sottolineatura, ma ben altri.

Lunga attesa al Pronto Soccorso, carenza di personale, percorsi scarsamente segnalati “meandri e… labirinti del nuovo ampliamento”, così descritti nell’articolo e già segnalati da altri utenti e, infine, l’arrivo in un reparto sotterraneo, definito “un incubo” per chi soffre di crisi d’asma. E se si tratta del disagio da incubo di una “paziente” che è rimasta in quei locali per pochi minuti, che ne è del personale che vi opera tutti i giorni?

La razionalizzazione delle risorse dovuta alla scarsità delle stesse non può farci dimenticare che, a volte, sono le scelte sbagliate a determinare uno spreco.

In ultima analisi, cosa costa all’Asp segnalare con chiarezza i percorsi, organizzare al meglio il lavoro degli addetti al pronto soccorso, migliorare la qualità dell’aria nei reparti sotterranei?

E’ questo, a mio parere, un impegno che l’Asp può portare a compimento senza bisogno di scomodare progetti che non siano finalizzati al semplice buon senso.

Lettera firmata

 

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