A Vittoria e Scicli, sit-in di solidarietà per il popolo Curdo

La questione Curda ha origini lontane e la loro persecuzione è segnata da diverse responsabilità occidentali. Il largo fronte che oggi si sta schierando in solidarietà al popolo Curdo necessita della piena consapevolezza che il tema della lotta contro tutte le guerre deve diventare priorità nell’agenda della politica.
Serve un vero cambiamento nella direzione dell’economia basata sugli armamenti, e guardare ad esperienze passate quando,a partire dalla politica e del movimento sindacale, si lottava contro l’installazione della base missilistica a Comiso dove Pio La Torre si batteva per un Mediterraneo di Pace. Dentro questa prospettiva si deve sviluppare un nuovo movimento internazionale perché se è vero che bisogna subito cambiare rotta per salvare il Pianeta dagli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento occorre al tempo stesso pensare di salvare milioni di persone vittime delle tante guerre distribuite in tutto il Pianeta.

Una nuova prospettiva che rimette al centro la parola Pace, che si muove dentro la consapevolezza che negli ultimi 30 anni si è svuotata la funzione dell’ONU e sono prevalse spregiudicate politiche basate sulla difesa di interessi economici, politici e geo strategici, al prezzo di milioni e milioni di vite umane, dalla prima guerra del Golfo fino alla guerra in Siria, passando per l’Afganistan, l’Iraq, la Palestina e la Libia.
Un lungo periodo dove si sono consumati calpestamenti di istituti importanti del Diritto Internazionale, in Italia più volte è stato violato l’Art.11 della Costituzione e ed è Stata diffusa nel mondo, da parte delle più importanti potenze occidentali, l’idea che per portare la pace ci vuole la guerra.
Tutto questo deve finire e per questo abbiamo voluto fare un sit in in Piazza del Popolo a Vittoria e a Scicli, come in tante Piazze d’Italia.
Nei prossimi giorni continueremo a promuoverne e sostenere le iniziative in solidarietà al Popolo Curdo attraverso il coordinamento tra CGIL, ANPI, LEGAMBIENTE, LIBERA, ARCI, GENERAZIONE ZERO, UNIONE DEGLI STUDENTI, chiedendo al Governo Italiano di adottare subito iniziative in tal senso.

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