A Ragusa e Scicli conferenza con Serge Latouche

Appuntamenti a Ragusa e Scicli con Serge Latouche, il fondatore del concetto di decrescita. Martedì alle 17,30 si svolgerà nell’auditorium della Soprintendenza di Ragusa, un incontro su «L’umanità in un mondo da salvare» con Serge Latouche, economista e filosofo francese di fama mondiale, sostenitore della decrescita economica e del localismo per il benessere dei popoli. La sua teoria rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione economicista universale, che ha generato i maggiori problemi ambientali e sociali del nostro tempo. Da qui la necessita di una “decrescita”, di una inversione di marcia, che metta al centro l’uomo e la sua umanità. Dialogherà con Serge Latouche Padre Rosario Lo Bello, parroco della Chiesa di San Paolo Apostolo ad Ortigia. Aprirà l’incontro il Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, arch. Calogero Rizzuto. La conversazione sarà moderata dal giornalista Saro Di Stefano.

Mercoledì 21 novembre alle ore 10.30, il filosofo ed economista francese Serge Latouche sarà a Scicli con Legambiente e incontrerà gli studenti dell’Istituto “Q. Cataudella” di Scicli per una conversazione dal titolo “Sviluppo senza limiti tra scelte e necessità – Riflessioni per un pianeta da salvare”. Serge Latouche, filosofo ed economista di fama mondiale, è professore emerito di Scienze economiche all’università di Parigi XI e all’Institut d’ études du developpement économique et social (IEDES) sempre a Parigi. È tra gli avversari più noti dell’’occidentalizzazione del pianeta ed un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo.
Conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori di antropologia economica, Latouche è uno dei critici più acuti della ideologia universalista dalle connotazioni utilitariste: egli, infatti, rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicistica.

Il tema dell’incontro sarà quello della “decrescita” come progetto per il futuro. Le generazioni attuali sono le prime che vedono emergere lo spettro di limiti insuperabili sotto forma di catastrofi: cambiamento climatico, esaurimento delle risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili, crisi sociali e molto altro. Tutto ciò è la conseguenza dal fatto che viviamo ormai in una società di mercato globalizzato di crescita. La nostra sovracrescita economica si scontra così con le risorse limitate del pianeta .
I numerosi testi di Latouche invece evidenziano che i maggiori problemi ambientali e sociali del nostro tempo sono dovuti proprio alla crescita e ai suoi effetti collaterali; di qui l’urgenza di una strategia di decrescita, incentrata sulla sobrietà, sul senso del limite, sulle “8 R” (Rivalutare, Riconcentualizzare, Ristrutturare, Redistribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riusare, Riciclare) per tentare di rispondere alle gravi emergenze del presente. Ci vuole una vera rivoluzione culturale per salvare l’umanità e rovesciare il nostro modo di pensare.

 

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