A POZZALLO LA SEDE DELL’USURA E DELLE PRESUNTE ESTORSIONI

Sono 2 le persone finite in carcere al termine di un’operazione portata avanti dai Carabinieri con la direzione della Procura della Repubblica di Modica. L’accusa principale è quella di usura, ma nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Modica per loro si parla, a vario titolo, anche di estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco.

L’inchiesta era partita agli inizi del 2010 a seguito della denuncia presentata da una delle numerose vittime, giunta ormai all’esasperazione per l’insostenibilità degli interessi e dei debiti dovuti ai suoi strozzini. Durante questi mesi i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno accertato che gli usurai, due fratelli pozzallesi titolari di altrettanti esercizi commerciali nella ridente località costiera ragusana, avevano costretto le vittime a pagare interessi mensili che si aggiravano attorno al 20/30% e che in alcuni casi – a causa di incrementi nel tempo dovuti a mancati pagamenti – potevano giungere anche al 1000 %.

Si tratta di Civello Salvatore (65 anni) e Civello Giorgio (57 anni).

Civello Salvatore era già stato arrestato nel settembre 2010 allorquando, nel corso di perquisizione domiciliare, venne trovato in possesso di una pistola cal. 7,65 completa di 7 cartucce. Dalle indagini per usura è emerso che l’arma veniva utilizzata per minacciare le vittime di usura e convincerle a restituire celermente i “prestiti”.

Nella vicenda è coinvolto, a titolo personale, anche il direttore della filiale pozzallese di un istituto di credito, vero e proprio intermediario tra gli usurai e le vittime: per lui il GIP ha disposto la misura interdittiva del divieto temporaneo, ma assoluto di esercitare attività professionali od imprenditoriali connesse all’esercizio del credito.

Gli arrestati sono stati associati presso il carcere di Modica a disposizione dell’autorità giudiziaria che nei prossimi giorni li sottoporrà ad interrogatorio di garanzia.

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