A NICOSIA LE PRIMARIE NON PIACCIONO

Senza idee né programmi, e senza avere dato cognizione della sua coalizione, Nicosia annuncia la sua candidatura a sindaco. A nulla sono valsi gli appelli ad avviare un nuovo processo che gli provenivano da più parti. Incapsulato nel suo schema sfascista, aggancia consiglieri con la velocità di un allenatore di calcio, e trova gente disponibile a entrare nel giro. In palio vi sono tante cose, economiche, politiche, amministrative e burocratiche. Quanto vale un posto all’Amiu? Vale 100 voti? E una Direzione di municipalizzata, come si conquista, ammesso che ve ne sia qualcuna disponibile? Un voto sul bilancio, un posto come operaio…Gli operators di contatto sono già all’opera. Le primarie per lui sono un perditempo della democrazia; i programmi si comprano ai grandi magazzini; le alleanze si fanno con chi ci sta a questo giuoco. E chi ci sta, noi non lo sappiamo, perché molte trattative restano coperte. A tratti se ne  percepiscono alcuni contorni, sempre accompagnati da cambi di casacca e transumanze di consiglieri comunali, che oscillano come il pendolo. Ma  molte altre si intuiscono per movimenti larghi, pronunciamenti inediti, mezze parole sussurrate ai quattro canti. Così avvenne 5 anni fa. E in tanti ci siamo caduti. Ora ci riprova, nonostante i fallimenti clamorosi e le giostre degli assessori che entrano ed escono dalla Giunta Nicosia con la facilità di un ingresso al cinema. Nicosia primarie non ne accetta, si muove con transfughi di Udc e di Mpa, di altri partiti che ha scassato volutamente, e tanto gli fa comodo. Se accettasse le primarie sarebbe costretto a fare programmi, a definire alleanze, a rischiare di perdere. Meglio di no. Un piede qua e uno là, e via. Peccato, sarebbe interessante partecipare alle primarie. Tanti potrebbero partecipare. Ma a chi dirlo? A chi proporlo? Ai dirigenti  di un partito-famiglia che fa sede e sezione nella propria casa, che è pure sede dell’associazione I SOCI? A pensarci è meglio starne alla larga. Le primarie le faranno i Vittoriesi. Col botto.

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