A COMISO SI BALLERÀ IL TANGO?

Forse non a caso, nelle scorse settimane erano venute fuori notizie su una possibile vendita dell’aeroporto di Comiso. In una terra popolata solo da acquirenti di case, terreni e locali commerciali, non si è dato troppo peso alle indiscrezioni, chi lo compra un aeroporto ? Manco fosse un’avviata attività commerciale o un antico palazzo barocco.

Occorrerebbe però verificare le possibilità in tal senso, perché l’aeroporto, per quanto ne sappiamo, vive al momento sulla generosità di questo o quel governo e quindi valide opportunità dovrebbero essere vagliate attentamente e da persone competenti in materia.

E’ di oggi un interessante articolo del Corriere della Sera, a firma di Mario Gerevini, sulle attività di un finanziere argentino di origine armena, Eduardo Eurnekian, che con la sua Corpóracion América è interessato ad uno shopping nel settore delle attività aeroportuali, con particolare predilezione per gli scali italiani e siciliani in particolare.

Secondo l’articolo, avrebbe voluto investire nella SEA, società di gestione di Malpensa e Linate, è in trattativa per l’aeroporto di Ancona Falconara, pronto a fare offerte per Genova, Crotone o Reggio Calabria, attento alle eventuali privatizzazioni di Palermo, Catania, Salerno e Bologna, non disdegnerebbe di acquistare, o forse anche solo di gestire, Pantelleria, Lampedusa e Comiso.

Come si può notare, una particolare predilezione per gli scali siciliani, forse anche per le potenziali sinergie che ne potrebbero derivare. D’altra parte gli argentini gestiscono già Trapani.

Poi viene da pensare, leggendo l’articolo, che, soprattutto a finanzieri di questa portata, non può venire in mente di comprare quello che non è in vendita o, comunque, ne conoscono la solidità e il futuro a cui è destinato.

E, sempre secondo le notizie riportate dall’articolo, l’interesse particolare per gli scali siciliani sarebbe dimostrato dalla creazione, attraverso la fiduciaria Intertrust, di una holding in Lussemburgo a cui è stato dato, addirittura, il nome di Catania, holding nata nello scorso mese di gennaio.

Pensiamo che l’argomento sarà destinato a fare notizia nei prossimi mesi è occorrerà vigilare sulle scelte che si andranno a fare, sia che si tratti della vendita, sia, maggiormente, che si rifiutino eventuali offerte solo per la tentazione, da parte di qualche irresponsabile, di continuare a gestire solo per non perdere le potenzialità del carrozzone politico.

Non sarà secondaria la verifica dell’affidabilità dell’eventuale compratore. Pare abbia a disposizione ampia disponibilità economica, la Corpóracion América è uscita di recente sconfitta, arrivando seconda, dalla gara per gli aeroporti portoghesi, vorrebbe acquistare la società che gestisce il terminal dei voli privati a Linate, costruisce terminal, piste di atterraggio e strade.

L’enorme disponibilità economica deriva dalla vendita, a metà anni ’90, di un network radio-tv argentino Cablevision, unico neo, nel 2004, il crac di Volare,  il primo vettore charter e il più importante operatore low cost italiano, che provocò la perdita di 40 milioni di dollari e il rinvio a giudizio del finanziere unitamente al responsabile per l’Europa di Corpóracion América.

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