“A CENA RI SAN GIUSEPPI” DI SANTA CROCE

All’interno delle celebrazioni che si tengono a S. Croce in onore di S. Giuseppe il posto d’onore spetta senza dubbio alle “Cene”. La tradizione vuole che alcune famiglie che hanno ricevuto la grazia dal Co-Patrono allestiscano un grande banchetto, a cui vengono invitati “i Santi” che rappresentano la “Sacra Famiglia”. Gli elementi presentati nella Cena seguono dei canoni ben precisi. Innanzi tutto, al muro bisogna porre “a cuperta” con decori floreali e viene contornata da arance amare e limoni, che rappresentano le amarezze della vita, e vengono poste anche le arance dolci, che hanno lo scopo di ricordare agli uomini di non condannare il prossimo. Sulla tavola viene posta una tovaglia bianca e lungo i bordi si sistemano i “svoti” (i risvolti laterali), finemente ricamati, che vestono il tavolo fino al pavimento.

In posizione centrale e rialzata viene posto al centro “l’altarinu”, su cui viene poggiato “u quardu da Sacra Famigghia” o “do Santu” davanti al quale arde “a lampa ad olio” che sta a significare la luce della Fede nella Provvidenza di Dio; ai lati viene posto “u lauri”, i germogli del grano. Fiore all’occhiello è “u pani pulitu”. “Ucciddati”(grosse ciambelle per i tre componenti della Sacra Famiglia), “a varva” (il volto barbuto del Santo), la “S” e la “G” (iniziali del Santo), “u vastuni” (il bastone fiorito, simbolo dell’autorità del Pater Familias) e “a spera” (per le origini regali del Santo) tutti lavorati con la grande maestria e l’utilizzo del coltello e del pettine per ottenere del pane ricamato e unico nel suo genere.

Poi la tavola si arricchisce con dolci di vario tipo e soprattutto tipici di S. Croce come torrone e cubbaita.  Alle tre persone che raffigurano Gesù, Giuseppe e Maria, viene anche offerta la “principissedda co sucu fintu”, della pasta a forma di bucatino corto condito con sugo in cui è assente la carne, ma è aromatizzato da chiodi di garofano, cannella e noce moscata. Anche l’addobbo floreale deve seguire la tradizione: fresie e violacciocche per rappresentare le virtù di San Giuseppe.

 

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