Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
IL COMITATO CONSULTIVO APPROVA IL PIANO AZIENDALE QUALITA’ E RISCHIO CLINICO
23 Mag 2013 15:31
Molte le associazioni del CCA presenti alla riunione per la presentazione del piano Aziendale Qualità e Rischio Clinico dell’ASP 7.
“Il Piano Qualità e Rischio Clinico 2013 è un documento molto importante, per l’Azienda ma anche per la collettività, perché oramai le esperienze a livello nazionale e nel contesto internazionale mostrano un particolare interesse per il tema della sicurezza e della qualità delle prestazioni sanitarie. Infatti, i programmi per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari e sociosanitari rappresentano un obiettivo prioritario per il miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie e per garantire la sostenibilità del sistema.”Così nel suo intervento il dott. Biagio Aprile, responsabile aziendale Qualità.
Una novità assoluta, presentata alle Associazioni, quella dell’adozione, nei reparti ospedalieri aziendali della STU (scheda terapeutica unica).
“La scheda terapeutica unica è un eccellente strumento di comunicazione interna, che integra in un unico documento tutte le informazioni sul processo terapeutico dei pazienti ricoverati. Per questo consente di far fronte ai problemi di comunicazione, prima causa degli errori di terapia” la definizione è fornita dal dott. Giovanni Ruta, aggiungendo, ancora, alcuni aspetti utili della STU quali:
- Facilita i medici ad effettuare la prescrizione scritta in modo chiaro ed evitare la prescrizione a voce;
- Consente ai farmacisti di identificare correttamente il prescrivente e le caratteristiche del paziente, nei processi terapeutici che li coinvolgono nella preparazione del farmaco, in modo tale da collaborare con il medico per la sicurezza della prescrizione.
- Evita passaggi di trascrizione tra la cartella clinica e la documentazione infermieristica cosicché gli infermieri impiegano la stessa scheda redatta dal medico per effettuare la somministrazione, risparmiando tempo ed errori di trascrizione;
- Consente di tener traccia su un unico documento di tutte le operazioni effettuate sul processo e dell’autore di ogni intervento terapeutico.
La rappresentante dell’AVO, ha sottolineato: “il problema della somministrazione dei farmaci, al di là dell’utilizzo della STU, è ancora molto presente nei reparti di degenza”, intervento condiviso da tutte le altre associazioni presenti.
Il rischio clinico per Giovanni Ruta: “E’ decisamente una metodologia che permette l’individuazione, la valutazione dei rischi, la gestione dei processi decisionali e il controllo delle procedure, la riduzione degli stessi, garantendo la sicurezza del paziente”. Ancora: “L’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa promuove la Gestione del Rischio Clinico nella consapevolezza che l’adozione di strategie operative finalizzate alla riduzione degli errori possa portare vantaggi per aumentare la sicurezza del paziente e contestualmente la tutela degli operatori; migliorare l’efficacia, l’efficienza, la qualità e l’’immagine del Sistema Sanitario dell’Azienda Provinciale di Ragusa; sviluppare la cultura dell’imparare dall’errore per mettere in atto misure efficaci di prevenzione degli errori ed anche contenere i costi assicurativi.”
“Il dolore costituisce un problema di notevole impatto psicologico, sociale ed economico che necessita di essere studiato, oltre che a livello individuale, anche nella sua globalità. Infatti, a poco tempo fa, nella nostra Azienda non si effettuava nessun monitoraggio”. Altro tema del Piano, sottolineato dal dott. Ruta, quello del dolore. “L’inadeguato controllo del dolore, oltre a determinare una inaccettabile sofferenza per il paziente, comporta il prolungamento della degenza, l’aumento delle complicanze e della mortalità, l’aggravio dei costi sociali, per le malattie acute e croniche, anche al di fuori dei ricoveri ospedalieri”.
Il dott. Aprile ha parlato della “cartella infermieristica” definendolo lo strumento, atto a contenere la registrazione dei dati e l’insieme dei documenti di pertinenza infermieristica sul caso/utente. Certifica e organizza con logica ed efficacia tutte le informazioni e le attività assistenziali della persona, raccolte e/o eseguite dall’infermiere. Il responsabile della corretta compilazione e conservazione è il direttore della struttura/unità operativa.
“Condivido tutto ciò che è stato esposto durante la riunione” – le parole del Commissario Aliquò – “ma vorrei rimarcare, un aspetto che mi sta molto a cuore: la centralità della persona che deve essere messa in primo piano nel sistema sanitario, quindi bisogna attivare percorsi di umanizzazione. Il CCA rappresenta, certamente uno dei protagonisti più importante per realizzare il cambiamento finalizzato al miglioramento dei servizi sanitari.”
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