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AEROPORTO: “SI COMINCIA DALLA CODA”
28 Mar 2013 08:45
Premetto che al Sindaco Alfano si deve riconoscere il merito di aver svolto con abnegazione quanto era necessario per consegnare la struttura aeroportuale alla SOACO e che la richiesta di un impegno economico dei soggetti pubblici e privati ( questi soprattutto) a supporto dell’operatività dell’aeroporto è coerente con lo spirito di qualsiasi attività imprenditoriale, ma l’incontro ha sollevato dubbi e perplessità anche sulle procedure seguite per arrivare alla fase d’avvio della struttura aeroportuale.
Le richieste dei presenti sui vettori aerei che dovrebbero atterrare a Comiso, hanno avuto risposte dai responsabili SAC e consulenti marketing SOACO vaghe e certamente non esaudienti, tipo “ bhoo! Forse arriva Airone con un volo Malpensa -Comiso che non cannibalizza Malpensa -Catania di Airone o Alitalia visto anche quello che è successo nella tratta Catania Londra di British Airways con Easy Jet; oppure “l’aeroporto di Comiso non è competitor di Catania, in quanto è il sistema aeroportuale Catania -Comiso che subisce la concorrenza di Turchia, Ibiza ecc.
Ma allora, scusate, qual è il piano industriale dell’aeroporto di Comiso? Cosa prevede?
– I soci della SOACO (SAC in testa che ha in carico 18 milioni di euro in quote societarie) quali impegni economici hanno assunto per le attività di marketing?;
– Esiste un piano finanziario dell’opera?
– Qual’ è la redditività prevista e quanto è previsto il pareggio di bilancio? E poi. Il piano economico finanziario di un’ opera non dovrebbe basarsi su dati certi, e in questo caso i dati certi dovrebbero essere i rapporti commerciali sul traffico generato da vettori aerei certi, identificati.
– Prima di procedere alla realizzazione dell’opera sono state valutate le possibili tratte nazionali e europee che avrebbero potuto sviluppare traffico sufficiente alla sostenibilità dell’aeroporto? E se si, il Dr. Di Bennardo, nella veste anche di presidente di Federalberghi Ragusa , ha avuto modo di proporre ai grossi Tour Operator europei , quelli che fanno i numeri, un’offerta turistica del nostro territorio vantaggiosa per invogliarli a siglare Loro i rapporti commerciali con i vettori Low Cost ,così come è stato fatto a Trapani?
E se questo non è stato fatto con il piano industriale, la Soaco ha sensibilizzato le nostre agenzie di viaggio o i consorzi turistici del territorio a formulare pacchetti turistici reali che avrebbero potuto giustificare, sulla base della redditività, il mantenimento di una tratta aerea? L’affermazioni dei consulenti SOACO e SAC sulla necessità di rivolgere l’attenzione verso i paesi scandinavi fa capire che questo non è stato fatto. Stupisce, allora, che si dica che ci sia un piano industriale che si riferisce a larghe porzioni dei territori ricompresi nelle province di Siracusa, Agrigento e Catania a cui ora, i l 27 marzo a un mese dall’apertura dell’aeroporto degli Iblei o della Contea di Modica o della Val di Noto si chiede un impegno economico.
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