Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
SFIGMO E FONENDO
01 Feb 2013 19:38
E’ noto che salute e benessere di una popolazione dipendono anche dalla qualità dell’ambiente in cui viviamo, così come sono noti i rapporti tra fattori di rischio ambientali (chimici, fisici e microbiologici) e l’insorgenza di patologie anche gravi in specie per bambini, donne gravide e persone socialmente svantaggiate.
Il Centro “Salute e Ambiente” dell’OMS da tempo collabora con i Ministeri competenti e l’Istituto Superiore di Sanità per l’elaborazione di processi integrati che studino l’esposizione delle persone all’ambiente, la mobilità degli inquinanti e la presenza di miscele di inquinanti; l’impatto negativo sulla salute dei fattori ambientali è comunque anche legato ad altri fattori intrinseci all’individuo che si ammala e cioè la predisposizione genetica,lo stile di vita, i fattori socioeconomici e culturali oltre che al clima e all’ubicazione geografica .
Con la Declaration di Parma, esito della Quinta Conferenza Interministeriale “Ambiente e Salute” di Parma tenutasi nel 2010, i governi (53 Paesi dell’area geografica Europea dell’OMS) hanno deciso di realizzare programmi Nazionali che offrano entro il 2020 a ciascun bambino la possibilità di accedere ad acqua ed igiene sicure, ad opportunità di dieta adeguata o corretta attività fisica, ad una migliore qualità di aria e ad un ambiente libero da inquinanti.
Nei rifiuti possono essere presenti molteplici sostanze ma occorre conoscere la tracciabilità e la informazioni relativi agli stessi, differenziando tra rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi dopo aver differenziato tra rifiuti smaltiti a norma e quelli gestiti in maniera illegale. Nel rifiuto urbano generato nelle normali attività domestiche la presenza di sostanze pericolose è a livello di tracce se non nulla mentre nel rifiuto speciale di origine industriale molto dipende dall’attività che lo genera; pur tuttavia nell’immaginario collettivo spesso il problema e i timori vengono generalizzati , senza differenziare se si tratta di rifiuti a norma di legge o no od ancora di rifiuti smaltiti ad esempio con inceneritori di nuova o di vecchia generazione pur sapendo, ad esempio, che gli impianti di nuova generazione abbattono gli inquinanti, anche la diossina e i furani , di parecchi ordini di grandezza. Questo spesso rende irrazionale la gestione del “problema ” rifiuti sulla base di certe evidenze scientifiche.
L’esposizione ai rifiuti non è, in generale, di tipo diretto ma è di tipo indiretto essendo ascrivibile al rilascio in aria,in acqua o nel suolo di sostanze più o meno pericolose, la cui pericolosità dipende per lo più dal tipo di rifiuto ( civile o industriale);l’incertezza dei rapporti tra salute e rifiuti quindi, pur tenendo conto che si tende ad adottare criteri cautelativi, è legata alla carenza di informazioni sulla composizione dei rifiuti,sulle caratteristiche delle discariche e dei siti di stoccaggio, sulla disomogeneità della distribuzione nel territorio, sulle dimensioni delle popolazioni esposte, sulle modalità di diffusione delle emissioni in atmosfera e dei rilasci nel suolo e su altre forme di pressione sull’ambiente.
Come si può intuire la tematica è seriamente complessa ma non di meno necessita di studi approfonditi e scientificamente corretti, che necessita di più “testa” e meno “pancia”.
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